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VIBO VALENTIA - Non si candiderà alla guida della regione, Nicola Gratteri. Il centrosinistra dovrà cercarsi un altro candidato in vista delle competizioni elettorali dalle quali verrà fuori il successore di Giuseppe Scopelliti. La scelta del magistrato sembra ormai irrevocabile. “Esistono zero possibilità che io possa diventare governatore - ha detto – ai microfoni di Rete Calabria, al termine della presentazione del suo ultimo libro, “Male Lingue” scritto con il giornalista Antonio Nicaso e con due glottologi dell’UNICAL: John Trumper e Marta Maddalon.
Bocciatura del Piano Antindrangheta - La rinuncia del procuratore aggiunto di Reggio di candidarsi alla guida di palazzo “Alemanni” non significa però che egli abbia smesso ad esprimere il proprio pensiero sulle scelte operate dalla classe politica regionale e soprattutto nazionale. Nel mirino del magistrato, in primis, è finito il recente piano antindrangheta messo a punto dal Ministro dell’Interno che è stato bocciato senza tentennamenti. “Mi sembra un annuncio-spot, dal momento che Angelino Alfano ha detto che avrebbe mandato in Calabria 800 uomini, ma non ha detto quando li manda, né con quali risorse. Non ha chiarito neppure se saranno agenti semplici dei quali non avremmo bisogno nel caso specifico, visto che a noi servono persone in grado di scrivere un’informativa, di fare un’indagine e soprattutto di capire il dialetto calabrese”. Non è mancata neppure una valutazione complessiva sul provvedimento. “ Il capo del Viminale ha parlato di cinque postazioni della ndrangheta nel mondo, tra cui Teheran e Parigi, dove non mi risulta -ha chiosato Gratteri - che ci sia la 'ndrangheta, escludendo incredibilmente la Germania e il Belgio, aree decisamente più a rischio”.