Elezioni regionali, Ferrara (M5s) torna a escludere accordi con il Pd

L’europarlamentare manda un messaggio che sembra diretto non soltanto ai media ma anche agli altri esponenti Cinquestelle che invece non escludono a priori un’intesa a livello locale con i democrat

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di E. D. G.
9 settembre 2019
12:03
Laura Ferrara
Laura Ferrara

«Diversi articoli di giornale riportano la possibilità di un'alleanza M5s -Pd a livello regionale. Voglio ricordare a tutti che le regole del Movimento 5 Stelle non permettono coalizioni con partiti politici e che l'unica alleanza prevista, come votato a luglio, è con le liste civiche pure». È quanto scrive sulla propria pagina Facebook l'europarlamentare calabrese del Movimento, Laura Ferrara.

Un messaggio diretto ai media, senza dubbio, ma probabilmente anche agli stessi parlamentari pentastellati, visto che appena due giorni fa, il deputato Francesco Sapia, ha lasciato intendere che l’unico insormontabile ostacolo a un’alleanza con il Pd anche in Calabria è la presenza di Mario Oliverio. Sapia, infatti, non ha escluso in maniera categorica l’accordo, ma si è concentrato sul governatore, chiedendo al Pd di svincolarsi definitivamente da lui.
«Stamattina - continua Ferrara nel suo post - leggo anche di un mio fantomatico incontro con il commissario del Pd in Calabria. Sono a Bruxelles a portare avanti il mio lavoro in europarlamento. Non ho incontrato nessuno e nella mia agenda non è previsto alcun appuntamento con esponenti del Pd per discutere di elezioni regionali", aggiunge Ferrara».


 

Non è la prima volta che Ferrara esclude un’alleanza col Pd in Calabria, ostentando le regole del M5s che impediscono coalizioni con altri partiti a livello locale. Un tema, questo, lacerante per il Movimento, diviso tra chi è consapevole della debolezza politica senza accordi che consentano la presentazione di più liste e chi, invece, si iscrive tra gli ortodossi del pensiero grillino anche a costo di pregiudicare l’esito delle elezioni amministrative. Ma la piattaforma Rousseau è sempre pronta per tentare di ricondurre nell’alveo delle scelte di vertice anche le opzioni più controverse, come è stato per la nascita del Conte bis.

Ancora una volta, comunque, è evidente la mancanza nel M5s di una linea politica univoca. Problema evidenziato anche dallo stesso Luigi Di Maio nella riunione di Cosenza della fine di luglio (quella dell’audio segreto diffuso dal nostro network), quando annunciò l’istituzione della figura dei “facilitatori” regionali, una sorta di coordinatori politici che possano consentire al Movimento di parlare con una voce sola.

 

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