«Ho passato 4 giorni a telefonare singolarmente a ogni parlamentare calabrese dei 5 Stelle. Li ho supplicati uno per uno. Ma non ci sono riuscito. Ora vediamo se con Callipo in campo, saranno illuminati sulla via di Damasco...». Nino De Masi, imprenditore anti-racket di Gioia Tauro che vive da tempo sotto scorta, è stato tra gli 'artefici' della candidatura di Pippo Callipo per il centrosinistra. «Una persona di spessore etico e morale, che non fa nulla per interesse personale, ma che ha deciso di impegnarsi per la collettività e può rappresentare quel cambiamento di cui la Calabria ha bisogno», dice De Masi all'Adnkronos.

 

Nei giorni scorsi, con una lettera aperta, De Masi aveva lanciato un appello all'unità alle forze politiche e civiche calabresi. «Io faccio una vita non-vita essendo sotto scorta, ma ho deciso di restare in Calabria e, da cittadino, ho provato a dare il mio contributo vedendo il baratro verso cui la nostra regione sta andando. Un contributo a risvegliare le coscienze. Quell'appello è stato raccolto dal Pd e da tantissima società civile». Ma non dai 5 Stelle... «Io sono amico dei 5 Stelle e ho creduto che i 5 stelle potessero realizzare quella rivoluzione culturale che serve alla Calabria e al nostro Paese. Li ho invitati a sedersi attorno a un tavolo a parlare di interessi collettivi, avvertendoli che stavano trascinando la Calabria verso un baratro, ammazzando la speranza di cambiamento di tante persone. Ma non ci sono riuscito». Ma è riuscito a convincere Callipo a candidarsi... «Diciamo che ho dato il mio contributo».

 

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