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CATANZARO - "Non ci sono alternative, noi democratici calabresi dobbiamo andare alle primarie con un partito compatto e con una candidatura unitaria, chiara, condivisa e condivisibile anche da parte di chi ci chiede un rinnovamento vero e vuole percorrere con noi la via del cambiamento". Lo afferma in una nota il segretario del Pd della Calabria, Ernesto Magorno, circa le regionali. "E' mio intento - prosegue - perseguire con decisione questo obiettivo, nel quale si colloca la proposta, condivisa dal Vicesegretario Nazionale Lorenzo Guerini, di Massimo Canale come candidato capace di operare una sintesi delle diverse sensibilità del partito calabrese, all'insegna dell'unità e della volontà di rinnovamento. Quei punti che sono ritenuti imprescindibili nell'azione futura del partito calabrese, così com'è stato evidenziato anche nel corso dell'assemblea regionale di Lamezia Terme. Come ho detto la strada delle ricerca dell'unità è l'unica che vogliamo, anzi dobbiamo perseguire, per far uscire il partito da questa fase delicata e collocarlo alla guida di una stagione di cambiamento in Calabria". "Massimo Canale - conclude Magorno - incarna le caratteristiche necessarie per aggregare il Pd e le forze che condivideranno il suo percorso, nell'importante sfida elettorale che ci attende. In queste ore, così com'era avvenuto in passato, mi sono ampiamente confrontato con Lorenzo Guerini. Un fatto che smentisce posizioni "pilatesche" del partito nazionale nei confronti della Calabria. Da parte del Pd nazionale vi è, anzi, grande attenzione, pur nel rispetto dell'autonomia del partito regionale. In tal senso posso annunciare che entro la metà del mese l'on. Luca Lotti verrà in Calabria per una iniziativa del Partito Democratico calabrese, alla luce degli importantissimi appuntamenti che lo attendono e nell'obiettivo primario della ricerca della sua unità". Il tutto mentre a Cosenza, Mario Oliverio, è pronto a mettere sul banco le firme necessarie alla sua candidatura alle primarie. Insomma nonostante il caldo rovente, le correnti all'interno del Partito Democratico continuano a soffiare un vento gelido.