Occhiuto forza la mano sulla candidatura alla Regione e rischia di far scoppiare il centrodestra

L'appuntamento politico di sabato prossimo a Lamezia è alimentato da una vera e propria bolla mediatica innescata dal coordinamento regionale di Fi. I dissidenti e gli alleati non saranno alla manifestazione: Fratelli d'Italia insiste sul nome di Wanda Ferro e la Lega vuole per sé la presidenza. Le elezioni europee restano lo spartiacque che deciderà la partita

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di Riccardo Tripepi
7 aprile 2019
16:38
Mario Occhiuto e Jole Santelli
Mario Occhiuto e Jole Santelli

La fuga in avanti di Mario Occhiuto, a questo punto, è diventata così evidente e priva di dialettica con partito e alleati, da poter far sbandare pericolosamente l’intera coalizione di centrodestra in Calabria.

Sabato il sindaco ha cercato e ottenuto la nuova incoronazione di Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, ormai di casa in Calabria, una delle poche Regioni in cui gli azzurri non sono scesi sotto il 10%. L’occasione è stata fornita dall’elezione di Gianluca Gallo coordinatore provinciale del partito. Qualche centinaio di militanti per poter dire ancora una volta, quanto meno agli organi di informazione, che la base indica Occhiuto.


Lo spettacolo si ripeterà ancora sabato prossimo al centro agroalimentare di Lamezia Terme dove il primo cittadino ha invitato “le masse” per esporre la sua idea di Calabria. Stesso lo scopo: provare ad imporre la candidatura del primo cittadino a suon di manifestazioni e fuochi di artificio.

La forzatura di Mario Occhiuto, con la sapiente regia del fratello Roberto e della coordinatrice regionale Jole Santelli, è ormai palese e metterà in sicuro imbarazzo l’intera coalizione di centrodestra con Lega e Fratelli d’Italia che più volte hanno chiaramente fatto capire di voler rinviare la discussione sul candidato a governatore al dopo elezioni europee.

 

I rischi dell'appuntamento di Lamezia

A prescindere dalle coperture romane che l’iniziativa di Occhiuto dotrebbe avere, alcuni dati rimangono oggettivi. Sabato prossimo a Lamezia né la Lega, né Fratelli d’Italia saranno presenti alla manifestazione. Occhiuto incontrerà i suoi e l’Udc, sperando di non fare flop. Il telefono del coordinamento di Forza Italia è bollente: si chiedono pullman a tutte le ore e a tutti gli esponenti azzurri, anche a quelli fin qui trattati a pesci in faccia. Ma se anche si dovesse raggiungere un buon livello di partecipazione, la domanda è spontanea: ma non si sapeva già che la Forza Italia vuole Occhiuto? O almeno che lo vuole quella parte che si ritroverà a Lamezia? Non certo quella dei dissidenti legati al gruppo di Pino e Tonino Gentile, che sta vedendo aumentare vicinanze e adesioni nelle varie province. Neanche loro saranno a Lamezia. E quindi? Pare evidente che da questa manifestazione Occhiuto abbia molto più da perdere che da guadagnare, così come stanno cominciando a pensare anche molti degli uomini fin qui filogovernativi. Con una buona partecipazione le bocce starebbero ferme come sono, con i distinguo e le prese di distanza da parte degli alleati e degli oppositori interni. In caso di flop, invece, la manifestazione potrebbe trasformarsi in un boomerang per il sindaco di Cosenza.

Secondo punto: la fuga in avanti non ha scosso minimamente le intenzione degli altri partiti e non lo farà certo la prossima manifestazione. Fratelli d’Italia, sabato a Torino per una iniziativa nazionale, proporrà con fermezza Wanda Ferro; la Lega dopo le decisioni sul Piemonte chiederà la presidenza della Calabria. Pretese che saranno ancora più forti se le elezioni europee dovessero dare ragione, così come sembra, ai due partiti sovranisti.

E qui viene il terzo punto: l’iniziativa di Occhiuto rischia di indebolire ulteriormente la forza degli azzurri sul territorio, con gli oppositori che decideranno di boicottare i candidati del coordinamento alle europee. E con un risultato basso alle europee l’intera strategia cosentina andrebbe a farsi benedire.

 

Bolla mediatica

Insomma la bolla mediatica in cui Santelli e Occhiuto hanno voluto avvolgere il partito in questa fase potrebbe esplodere nei prossimi giorni. Anche l’utilizzo, a sproposito, del nome di Silvio Berlusconi sta finendo sui tavoli romani. A Cosenza si è detto più volte che Occhiuto è il nome scelto da Berlusconi e il messaggio è stato fatto veicolare anche alla stampa, ma in realtà il leader non si è mai espresso ufficialmente. Così come non lo ha fatto il presidente Antonio Tajani che, anche durante la sua ultima visita reggina, ha rinviato tutto al dopo elezioni.

La repentina accelerazione del coordinamento regionale, insomma, potrebbe non rivelarsi la migliore delle strategia per raggiungere l’obiettivo.


Riccardo Tripepi

Giornalista
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