Entusiasmo alle stelle ed evitamento dei temi politici scottanti. Sembra instradata su questo doppio binario la campagna elettorale del centro destra, per come è stato vissuto l’evento di presentazione del candidato Roberto Occhiuto. Simbologia e politica si sono fuse, la coalizione ha scelto di ripartire dallo stesso luogo che due anni fa fu teatro della festa per la vittoria di Jole Santelli, alla quale è stato dedicato un lungo applauso e un minuto di raccoglimento.

«Io sono Roberto Occhiuto – ha risposto ai cronisti il candidato – non ho intenzione di usare il nome del mio predecessore come un vessillo di parte». Parole che sembrano una risposta alle sorelle della compianta presidente, che nei giorni scorsi avevano avvisato sul rischio strumentalizzazione; estremo evitato, ma non troppo visto che la leader di Fratelli d’Italia Wanda Ferro rispondendo ai giornalisti afferma che «abbiamo intenzione di ripartire proprio da dove aveva lasciato Jole». Solo che c’è stato nel frattempo un passo in più, esattamente l’interregno del facente funzioni Spirlì che, smentendo i maldipancia interni al suo partito – la Lega sembra agitata dopo la garanzia romana di un tandem dell’attuale presidente con quello che si spera verrà – in generale manda un messaggio che non sembra di pace: «Come è naturale in ogni partito, chi non ci sta può uscire».

Fiducia cieca nel candidato che il partito romano ha promosso e poi difeso, ma ad Occhiuto sin da adesso non mancano le grane da leader. «Le domande su Tallini – dice ai giornalisti – fategliele a Tallini».

Gli ultimi governatori hanno pescato fuori dal consiglio gli assessori, ed è per questo che la garanzia ottenuta dalla Lega sotto traccia preoccupa la Coalizione che per ora ha già 7 anime, ma nei pressi della hall dell’albergo teatro della convention si è visto anche Enzo Sculco. Vorrà dire politicamente qualcosa o forse no. «Non servè una telefonata da Roma per diventare un futuro assessore – garantisce Wanda Ferro – serve meritarselo il posto».