Salta l’incontro fissato per venerdì sera. Il Pd vuole farsi garantire dal reggente del partito, mentre il centrodestra rimane alla finestra
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Ad una settimana dalla sospensione del sindaco Giuseppe Falcomatà dalla carica di sindaco, la crisi del Comune di Reggio Calabria è in una fase di stallo. Centrosinistra e centrodestra sono impegnati in una sorta di guerra di posizione che lascia intendere la delicatezza del momento vissuto in riva allo Stretto.
La maggioranza dopo una settimana frenetica di incontri e confronti, proprio ieri, avrebbe dovuto dar luogo ad una interpartitica che per molti si sarebbe dovuta rivelare decisiva. D’altra parte tutti – con in testa i due gruppi consiliari più numerosi del Pd e dei Democratici e progressisti - si sono ritrovati d’accordo sulla linea dell’azzeramento della giunta Falcomatà, per poter meglio gestire gli equilibri interni alla maggioranza.
Il Partito democratico però ieri ha chiesto il rinvio dell’incontro di maggioranza chiedendo che al tavolo presenzi anche il commissario regionale Stefano Graziano e rinviando la riunione al tardo pomeriggio di lunedì a Palazzo San Giorgio, provando ad alzare la posta e mettendo pressione al facente funzioni Brunetti, magari per ottenere più garanzie e maggiori margini decisionali all'interno della nuova giunta.
Sul fronte delle opposizioni, resta in piedi la mozione di sfiducia già protocollata da Saverio Pazzano, che incassa la disponibilità di Manuela Iatì, espressione di Impegno e Identità che si rifà alla già candidata a sindaco Angela Marcianò, anch’ella coinvolta nell’affaire Miramare e sospesa al termine dell’abbreviato. Per lei però la condizione imprescindibile per l’adesione alla sfiducia sono le dimissioni contestuali.
Ma proprio la questione dimissioni ha lacerato il centrodestra che dapprima ha appoggiato la linea di Forza Italia dettata dal deputato Francesco Cannizzaro, salvo poi presentarsi alla prova dei fatti con diversi distinguo, si tutti quello della Lega, che di fatto hanno congelato la pratica dimissioni, passando il testimone ai partiti nazionali che proprio negli ultimi giorni hanno interessato il Governo sul caso Reggio, durante il question time alla Commissione Affari costituzionali della Camera, chiedendo lo scioglimento del Comune.
Sullo sfondo il neo sindaco facente funzioni Paolo Brunetti prova ad agevolare l’uscita dall’impasse annunciandosi pronto ad azzerare la giunta e candidandosi quale paciere per trovare la quadra e non lasciare la città senza una guida in questo momento particolare.