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Reggio Calabria - “Difenderemo il Decreto Reggio”. Lo ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà che, affronterà la questione del ridimensionamento del decreto al tavolo romano concordato con il Premier Renzi per i primi di febbraio. “Abbiamo appreso da poco del depotenziamento del Decreto Reggio per tre milioni l’anno per tre anni, per un totale di 9 milioni- ha dichiaratio il primo cittadino della città dello stretto- Dobbiamo fare partire da Reggio una battaglia a difesa della città a tutti i livelli istituzionali, sia locali che nazionali. Perché davvero il decreto Reggio è quel serbatoio economico che ci consente di riqualificare una città e di far partire tutte quelle infrastrutture che servono anche in ottica di città metropolitana”.
Falcomatà parla anche di eventuali responsabilità di questa situazione. “E’ altrettanto vero che un opera del decreto Reggio non vede la luce per problemi burocratici da diversi anni. Appalti che non vanno a buon fine per problemi con le ditte, per rimodulazioni che non vedono mai la soluzione definitiva. E proprio a causa di questo il Comune si è visto attuato un pignoramento dalla ditta Lafatre, quella che si occupa dei lavori di Mortara. Un pignoramento che è stato fatto qualche tempo fa senza che il Comune potesse difendersi come doveva. Situazioni- dice ancora Falcomatà – che hanno portato a far sì che il governo nazionale in maniera del tutto sbagliata, lo ribadiamo, decidesse di depotenziare il Decreto Reggio”.
Il primo cittadino ci tiene, inoltre, a precisare che “da un lato si affronterà questa battaglia ma dall’altro interroghiamoci su quelle che sono le responsabilità e su chi, insomma, ha contribuito a far si che oggi noi ci troviamo in questa situazione. Perché il governo nazionale non manderà un euro perché appena arriva nelle casse del Comune sarà pignorato dalla ditta che ha vinto la causa. Abbiamo, comunque, le somme bloccate. Ma questo non ci deve impedire di far partire da Reggio una battaglia per evitare che il Decreto Reggio sia ulteriormente depotenziato”.