«La situazione è attentamente seguita sia a livello di Uffici centrali che dalla Prefettura di Reggio Calabria […]. Saranno tempestivamente valutate eventuali nuove o ulteriori situazioni o elementi suscettibili di incidere o modificare il quadro finora delineato per l’adozione di consequenziali provvedimenti di competenza».

Non conferma ma nemmeno smentisce l’ipotesi di scioglimento del Comune di Reggio Calabria il sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni, incalzato dai parlamentari del centrodestra nel corso del Question time alla Camera in Commissione Affari costituzionali, durante cui hanno pubblicamente portato all’attenzione del Governo (se mai ce ne fosse stato bisogno) quanto accade ed è accaduto nell’ambito del processo riguardante le procedure di affidamento del Grand Hotel Miramare.

L’interrogazione, a prima firma D’Ettore, non lasciava spazio ad interpretazioni: «Il Governo valuti l’ipotesi concreta di sciogliere il Consiglio Comunale di Reggio Calabria, ovvero adeguate misure a seguito di riscontrate violazioni di legge».

E neppure la risposta del sottosegretario di Stato all’Interno è stata poi tanto tra le righe, non escludendo la possibilità di decisivi sviluppi nella vicenda che sta assumendo giorno dopo giorno connotati nazionali, quella che vede il sindaco metropolitano reggino sospeso insieme ad altri elementi portanti della sua squadra. Senza tralasciare il peso della spada di Damocle che pende già da mesi sulle teste della maggioranza reggina targata centrosinistra.

«È necessaria una risposta chiara da parte del Governo su quanto sta accadendo a Reggio. Bene quindi che Molteni in Commissione confermi che sono al vaglio tutte le ipotesi – affermano i deputati Felice Maurizio D’Ettore (CI), Francesco Cannizzaro (FI) e Wanda Ferro (FdI) a margine del question time -. Ferma restando la presunzione di non colpevolezza per tutti e la massima fiducia nell’operato della Magistratura sul piano penale – aggiungono i parlamentari calabresi – auspichiamo che il Ministero valuti, nel più breve tempo possibile, se sussistano i presupposti sul piano amministrativo per l’immediato scioglimento del Consiglio comunale reggino e per l’adozione di eventuali altri provvedimenti urgenti, tenuto conto anche delle presunte violazioni di legge aventi ad oggetto brogli elettorali ipotizzati nell’ambito delle elezioni comunali dell’autunno 2020.

In mancanza di una conseguente decisione in merito del sindaco sospeso, appare fondamentale una risposta urgente da parte delle Istituzioni, anche per valutare ogni opportuno ed ulteriore accertamento amministrativo avente ad oggetto i gravi fatti che hanno interessato l’Amministrazione Falcomatà», chiosano i parlamentari da Montecitorio.
Per chi avesse pensato il contrario, dunque, la vicenda non è passata sottotraccia neppure a Roma. La risposta del Ministero dell’Interno la dice lunga sui possibili futuri scenari in riva allo Stretto.