VIDEO | Il sindaco della città dello Stretto rientra tra i banchi dell'assise a Palazzo San Giorgio e invita tutti al confronto e alla collaborazione con un richiamo al «primato della gentilezza in politica»
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È un richiamo al «primato della gentilezza in politica» quello che il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, al rientro in Consiglio comunale dopo la sentenza di assoluzione in Cassazione, ha fatto a tutte le forze politiche presenti fra i banchi dell'aula di Palazzo San Giorgio. È quanto si legge in una nota. Concludendo i preliminari della seduta, il primo cittadino ha sottolineato la necessità che la città «si liberi dal mito di Crono che mangia la testa ai propri figli».
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È un appello all'unità, prosegue la nota, ad un confronto con il territorio e con le forze di minoranza sulla programmazione Pn Metro Plus 2021/2027, sulla quale «223 milioni di euro dovranno essere spesi in green, comunità energetiche, sostenibilità, occupazione, welfare, infrastrutture, opere pubbliche, digitalizzazione che, evidentemente, avranno uno sviluppo e una realizzazione che va oltre questo ciclo politico, ma che si decide oggi e lo si deve fare tutti assieme».
«Non è tempo - ha detto Falcomatà - di parlare di nemici, di guerre, di soldati, di divisioni. La città non ha bisogno di conflitti. Il mondo non ne ha bisogno: ce ne sono già abbastanza. Noi, rispetto a chi vuole abbassare il dibattito richiamando terminologie belliche, continuiamo a ribadire che l'unico modo di fare politica, qui e altrove, è quello della gentilezza. Non dimentichiamo mai il nostro compito di doverla riportare in politica nei modi, nei toni, nell'approccio alle problematiche perché, alla fine, tutti dovremmo avere un unico obiettivo, seppur da posizioni diverse, che è il bene comune».
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«C'è chi deve battere il chiodo sul legno - ha detto - e chi, invece, ha la responsabilità di smussare quel legno per renderlo più flessibile al chiodo. Ma tutti e due concorrono ad un unico obiettivo: il bene collettivo. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Noi continueremo a comportarci da istituzioni. Dialogheremo col Governo e con la Regione, nella piena consapevolezza che quando si indossa la giacca istituzionale, si sveste quella del partito. Abbiamo il dovere di ragionare con chi opera nel nostro territorio. Continueremo a mettere al centro le persone, i loro problemi e quelli delle famiglie. Lo abbiamo fatto in queste settimane sul dramma che stanno vivendo gli operatori, i pazienti, le famiglie ed il territorio rispetto ai problemi delle strutture psichiatriche. E su questo chiediamo alla Regione l'accreditamento dei centri e lo sblocco dei ricoveri per persone che hanno il diritto di restare ed essere assistiti nella nostra città. Non è una cosa di poco conto»
Quindi, il sindaco si è focalizzato su un'altra vicenda di stretta attualità: «Si sta trattando il passaggio epocale di responsabilità e gestione dei servizi con Sorical sull'idrico e sulla tariffazione. Stiamo seguendo con i sindacati, le società e i lavoratori questo trasferimento e quello che interessa Idrorhegion ed il futuro della depurazione, avendo come obiettivo la sostenibilità e la qualità del servizio ed il mantenimento dei livelli occupazionali».
Sulla programmazione Falcomatà ha ribadito come «non si possa fare al chiuso delle stanze di Palazzo. È importante il confronto con le forze di minoranza, con la città, le associazioni e le realtà che investono ed hanno a cuore le sorti di Reggio. Ci apprestiamo a scrivere una pagina decisiva in un mondo che sta cambiando radicalmente nelle abitudini e nei modi di vivere. Se non siamo interpreti di questo cambiamento sprechiamo l'occasione di poter cambiare il corso della storia sul nostro territorio. Chiameremo a raccolta tutte le forze della città, vogliamo condividerla questa programmazione, nutrirci di suggerimenti, proposte e critiche. Se pensiamo che questo riguardi solo l'amministrazione di centrosinistra o le prossime elezioni stiamo sprecando il nostro talento. Se ce la facciamo, ce la facciamo tutti insieme. Se ci mangiamo tra noi nessuno rimarrà più in città. Chiedo alle minoranze, a tutte le forze di partecipare a questo percorso».