VIDEO | Il sindaco ff Brunetti ha avviato gli incontri bilaterali coi partiti della maggioranza. Secondo i più ottimisti la crisi sarà risolta entro giovedì ma sono ancora diversi i punti da limare. Intanto il centrodestra passa dalle parole ai fatti e porta davanti al notaio i consiglieri che hanno formalizzato le dimissioni
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Andare avanti. Questo l’imperativo per la maggioranza di Palazzo San Giorgio che prova a mettere la parola fine ad una crisi apertasi all’indomani della condanna del sindaco Giuseppe Falcomatà ad un anno e 4 mesi per abuso d’ufficio nell’ambito del processo Miramare, dal quale è scaturita la sospensione per 18 mesi imposta dalla Legge Severino.
La partita in riva allo Stretto si gioca però su due tavoli. Quello delle opposizioni e appunto quello della maggioranza. Proprio ieri durante la tanto attesa interpartitica, il centrosinistra ha fornito al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti le richieste per rinnovare la giunta che fu di Falcomatà. Da quanto si apprende non sarà una vera e propria rivoluzione, né si può parlare di azzeramento dell’esecutivo, come paventato pochi giorni fa.
Con Falcomatà formalmente fuori dai giochi i partiti pongono più una questione politica che una bocciatura della giunta, e all’interno di questo ragionamento il Pd, rappresentato al tavolo delle trattative dal commissario Stefano Graziano dal consigliere regionale Nicola Irto e da Seby Romeo in vece della Federazione provinciale, vuole fare la parte del leone. Sono infatti 4 le postazioni richieste nel nuovo esecutivo, due quelle invocate dai democratici e progressisti, 1 dai socialisti, 2 da Italia Viva che però esprime già il sindaco, e 2 per le civiche. Per un totale di 11 assessorati. Desideri, quelli dei partiti, non esaudibili, considerato che saranno nove i posti disponibili in giunta.
Proprio per questo si sono messe in moto le diplomazie dei partiti per limare gli ultimi spigoli di una trattativa che i più ottimisti danno per conclusa già per giovedì prossimo. E non si esclude che le richieste originarie subiscano, tra conferme e riposizionamenti, un ritocco al ribasso, anche per il Pd che potrebbe accontentarsi di tre rappresentanti in giunta, e in tal senso sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero in avvicinamento a Palazzo San Giorgio l’ex consigliere regionale Mimmetto Battaglia e la pasionaria Anna Nucera già assessore a Palazzo di città, con una possibile riconferma per il decano Rocco Albanese. Da decifrare ancora la posizione di Demetrio Delfino, attuale assessore alle Politiche sociali, che potrebbe affrancarsi ai Democratici e progressisti. Così come l'assessore al Bilancio, Irene Calabrò, in quota socialisti.
Il centrodestra, anche per questo rimane alla finestra, speranzoso di intercettare il malumore dei delusi del centrosinistra. D’altra parte i nove consiglieri dell’opposizione, dando seguito alle richieste pervenute dai partiti nazionali domenica scorsa, alla spicciolata hanno formalizzato davanti al notaio dimissioni, però condizionate al risultato del ritorno al voto. Considerando che della partita possono essere anche Saverio Pazzano (La Strada) e Filomena Iatì (Impegno e identità) che hanno dato formale disponibilità alle dimissioni in tempi non sospetti, mancano ancora 5 consiglieri per centrare l’obiettivo del ritorno alle urne. Traguardo che però col passare delle ore sembra allontanarsi.