La risposta del delegato all’Interno all'interrogazione di Francesco Cannizzaro durante il question time di oggi alla Camera dei Deputati
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Il quartiere di Arghillà, una delle aree più degradate della città metropolitana di Reggio Calabria, diventa una priorità nell'agenda del Governo. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati, rispondendo all'interrogazione del deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro. Un confronto salutato dal deputato azzurro come un punto di svolta per un'area da tempo ai margini dell'attenzione istituzionale.
Cannizzaro: «Lo Stato non può più ignorare Arghillà»
«Il quartiere di Arghillà è da anni segnato da un degrado urbano e sociale evidente – afferma Cannizzaro -. La sua assenza nei piani di intervento del Governo rappresenta un vuoto che va colmato». Il deputato ha ricordato come l'Esecutivo abbia già agito in altre realtà difficili, come Scampia, Rosarno e San Ferdinando, chiedendo un impegno analogo per la periferia reggina. «Cosa intende fare il Governo affinché questa problematica venga affrontata e risolta nel più breve tempo possibile?», la domanda di Cannizzaro in chiusura dell’interrogazione.
La risposta di Piantedosi: «Arghillà nei piani di rigenerazione urbana»
La risposta del ministro Piantedosi guarda al futuro di Arghillà ed alle attività già poste in essere. «Le iniziative per Arghillà si inseriscono nel quadro degli interventi per la riqualificazione delle aree periferiche. Il quartiere ha subito negli anni un progressivo degrado urbano e sociale, con fenomeni di illegalità diffusa, tra cui occupazioni abusive di immobili».
Il responsabile del Viminale ha spiegato come la Prefettura di Reggio Calabria sia già attiva nel coordinare le istituzioni e le Forze dell’Ordine in un'azione congiunta per il ripristino della legalità e lo sviluppo di progettualità educative e sociali. «Sono in corso iniziative per la definizione di un 'Patto di comunità per Arghillà', con misure per la salute pubblica, il supporto alle realtà economiche locali e la programmazione di servizi sociali ed educativi.»
Accanto a questi interventi sociali, il Governo ha predisposto un piano di sgombero degli immobili occupati abusivamente, prevedendo il ricollocamento degli aventi diritto. Ma il passaggio più significativo è stato l’annuncio di nuovi fondi destinati a dare una svolta concreta alla situazione.
«Per supportare ulteriormente questo piano d’azione il Ministero destinerà tra i 4 e i 5 milioni di euro dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 per la rigenerazione urbana di Arghillà».
Queste risorse si affiancheranno ai finanziamenti già previsti nel Programma Nazionale della Qualità dell’Abitare (PINQuA), che destina 15 milioni di euro alla riqualificazione dell’area delle Modenelle. Previsti anche interventi mirati al potenziamento della videosorveglianza, nell’ambito del Programma Operativo Complementare "Legalità", per incrementare i livelli di sicurezza.
La replica di Cannizzaro: «Una svolta storica per Arghillà»
La replica di Cannizzaro ha certificato la portata dell'annuncio, salutando lo stanziamento come un «Fatto straordinario». Il deputato di Forza Italia ha sottolineato come l’allocazione di 5 milioni di euro in fondi straordinari rappresenti un cambio di passo rispetto al passato: «Finalmente questo quartiere entra nell’agenda del Governo e del Parlamento».
Un messaggio chiaro, rivolto soprattutto ai cittadini e alle Forze dell’Ordine che operano sul territorio: «Grazie a questo Governo, e grazie a lei, Ministro, Arghillà cambierà volto nel più breve tempo possibile». Il ringraziamento finale è andato anche a tutte le istituzioni impegnate nella sicurezza e nel contrasto alla criminalità: il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Prefettura e la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
L’annuncio del Viminale potrebbe segnare quindi un passo concreto per un quartiere che da decenni attende risposte. L'attenzione del governo e del parlamento, e le risorse annunciate, rappresentano una prima risposta a una situazione di emergenza sociale e abitativa, che ha reso Arghillà uno dei luoghi più complessi del Mezzogiorno.