Il conteggio fornito dal Coordinamento per la democrazia costituzionale sulla base dei dati forniti dai Comitati locali. I suggerimenti del costituzionalista Villone per i ricorsi: «Ecco i punti della riforma Calderoli da valutare»
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Quante sono, e come sono distribuite regione per regione, le firme accertate per il referendum abrogativo della legge Calderoli sull'Autonomia differenziata? Ecco un conteggio elaborato dall'Adnkronos e fornito dal Coordinamento per la democrazia costituzionale che, con il giurista Massimo Villone presidente e Alfiero Grandi vicepresidente, monitora costantemente i dati inviati dai Comitati locali all'organizzazione.
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Proprio Villone, sul Fatto Quotidiano, ripercorre i passaggi da valutare nella riforma Calderoli ai fini del ricorso costituzionale (la Puglia lo ha già annunciato e l’auspicio del costituzionalista è che si aggiungano anche Campania ed Emilia Romagna): «Possibilità di trasferire intere materie, non solo specifiche funzioni; marginalizzazione del Parlamento e delle Conferenze; limitazione del negoziato rimessa alla scelta discrezionale del presidente del Consiglio, non allo stesso Parlamento; Lep “determinati”, ma non finanziati né tantomeno erogati; commissioni paritetiche in ciascuna regione per la gestione dell’intesa stipulata; norma transitoria che privilegia le regioni dei preaccordi del 2018».
Villone sottolinea poi le differenze territoriali nella raccolta delle sottoscrizioni: «Per le firme raccolte in rapporto alla popolazione prima è la Campania, seguita da tutte le regioni del Sud, mentre troviamo in coda tutte le regioni del Nord, che con il 46% della popolazione totale, raccoglie il 28.6% delle firme. Per il Centro, i valori sono 20% e 20.2%. Il Sud, con il 34% della popolazione, giunge al 51,2% delle firme. Il Sud corre. Ma le firme non seguono pedissequamente il colore politico della giunta regionale o le appartenenze. Si levano contro l’Autonomia differenziata voci autorevoli della destra, come Marcello Veneziani o Mario Landolfi. Arrivano dubbi e perplessità persino da Giorgetti, sulla sostenibilità dell’AD. Cresce una consapevolezza popolare, che gli attori della competizione politica non potranno ignorare». Questo il quadro offerto dall’Adnkronos.
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Autonomia differenziata, le firme al Nord
Valle d'Aosta 403, 0,09%;
Piemonte 21467, 5,33%;
Liguria 7714, 1,74%;
Lombardia, 48661, 11,0%;
Trentino-Alto Adige, 2808, 0,63%;
Veneto 16085, 3,63%;
Friuli-Venezia Giulia 4341, 0,98%;
Emilia Romagna 27762, 6,26%.
Totale al Nord d’Italia: 129.241 firme, 29,16%.
Autonomia differenziata, le firme al Centro
Toscana 25382, 5,73%;
Umbria, 5658, 1,28%;
Marche 7506, 1,69%;
Lazio, 52539, 11,85%.
Totale al Centro Italia: 91085, 20,55%.
Autonomia differenziata, le firme al Sud
Abruzzo 8961, 2,02%;
Molise 2950, 0,67%;
Campania 85963, 19,39%;
Puglia 39927, 9,01%;
Basilicata 6576, 1,48%;
Calabria 23889, 5,39%;
Sicilia 41485, 9,36%;
Sardegna 13177, 2,97%.
Totale al Sud d'Italia e Isole 222.928, 50,29%.
Totale complessivo in tutta la Penisola esaminati al 6 agosto 2024: 443.254.