«La sostanza è quella di aver fatto recapitare 160mila messaggi per annunciare la decadenza del reddito di cittadinanza, che era cosa nota. Ma non lo erano le modalità e l'ineleganza. Ma soprattutto la sostanza è il fatto di non essere pronti sulle annunciate alternative». L’attacco per il messaggio sul cellulare in cui si comunica la sospensione del reddito di cittadinanza, ma anche per i ritardi nella creazione di strumenti per sostituirlo, è di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps dal 2019 fino allo scorso maggio, quando l’Istituto di previdenza è stato commissariato dal Governo.

«Lasciate senza aiuti 600mila famiglie»

Tridico accusa il governo Meloni di aver lasciato migliaia di famiglia senza alcun aiuto e senza aver predisposto strumenti di politica attiva del lavoro.

«Il primo stop riguarda circa 250mila persone, che solo in parte potranno essere prese in carico dai servizi sociali. Poi si andrà avanti a oltranza, da qui a gennaio saranno 600mila nuclei, 80mila al mese, oltre un milione di persone. Tutta gente che dovrebbe andare su questa piattaforma, iscriversi a un corso, attivarsi e a cui, se va bene, si danno 350 euro mensili, una soglia inventata dal nulla senza nessun legame con la povertà e che non c’entra niente con il criterio del reddito minimo vitale previsto dalla proposta della Commissione europea a cui ha votato a favore pure il governo».

Gli strumenti che sostituiscono il Rdc non sono pronti

La piattaforma del Supporto Formazione Lavoro, lo strumento che sostituisce il reddito di cittadinanza per i cosiddetti occupabili, ancora non c’è.

«Per farla servono due decreti ministeriali che richiedono tempo. Non è questione di forma ma di sostanza, manca tutto quel che c’è intorno: i progetti, i soggetti aderenti, i meccanismi di presa in carico. Tutte cose in cui l’Italia non brilla da vent’anni. E il governo lo scopre solo ora lasciando sul lastrico centinaia di migliaia di persone ad agosto, quando la Pubblica Amministrazione va a rilento. Il governo ha dimostrato la sua impreparazione. Cinismo e sciatteria».

Pasquale Tridico, che ha “gestito” il reddito di cittadinanza fin dalla sua nascita nel 2019, critica il Governo per avere scaricato tutta la responsabilità su Comuni e Servizi Sociali, lavandosene sostanzialmente le mani e difende il sussidio da chi, creando la differenziazione tra occupabili e non, ha alimentato la narrazione sui fannulloni pagati per stare sul divano quando erano in grado di lavorare.

«C'è un assegno d'inclusione che proseguirà per i non occupabili: disabili, minori e anziani. Ma non possiamo pensare che i poveri siano solo questi» ha detto Tridico «Non possiamo pensare che nel Mezzogiorno ci siano persone che vivono nel bengodi e non vogliono lavorare».

«Più percettori al Sud? Non sono fannulloni, non ci sono opportunità»

«Il Rdc non è assolutamente assistenzialismo fine a sé stesso. È welfare universale necessario in mancanza di lavoro, era uno strumento che in Italia mancava a differenza degli altri stati dell’Unione Europea. Eventuali posti vacanti in settori avanzati non sono per i percettori del Rdc. Non possiamo lasciare indietro chi non ce la fa. Il problema è anche il ritardo del Sud. Mancano le infrastrutture e le opportunità di lavoro per i giovani. Perché al Sud ci sono più percettori? Si vuol far credere che ci siano fannulloni e furbetti. La verità è che c’è maggiore disoccupazione e povertà».

«Il Rdc non faceva concorrenza al lavoro, ma solo allo sfruttamento»

Tridico difende il reddito di cittadinanza anche perché avrebbe dato respiro all’economia

«I dati Inps mostrano che il Rdc ha aumentato del 20% il reddito del 20% più povero degli italiani, una fascia che ha una propensione marginale al consumo del 100%, cioè spende tutto quello che ha. Otto miliardi versati nel circuito economico, in buona parte finiti in consumi, che è poi la componente del Pil che sta mancando» sostiene Pasquale Tridico e si scaglia contro chi continua a sostenere che il Rdc che abbia inquinato il mercato del lavoro: «Fa concorrenza solo al lavoro povero e a quello nero, che infatti è calato nei cinque anni di vita della misura di quasi 500 mila unità. Il Rdc ha evidenziato il vero problema italiano taciuto per decenni: i bassi salari e lo sfruttamento del lavoro. Per questo va mantenuto e affiancato al salario minimo: se prendo 1.200 euro netti mensili non sono invogliato a prendere un sussidio da 500 euro, se invece questa è la cifra che prendo lavorando è normale che faccia concorrenza».

Le truffe sono state lo 0,8%

L’ex presidente dell’Inps, minacciato dal centrodestra anche di istituire contro di lui una Commissione d’inchiesta, rigetta al mittente ogni accusa e ogni insinuazione sui cosiddetti “furbetti”.

«Io non ho nulla da temere. Sono stato l'unico in Inps a creare una direzione antifrode che ha contribuito a stanare furbetti di ogni tipo, dai falsi invalidi al reddito di cittadinanza, che ha evitato raggiri per 11 miliardi di euro. Le truffe legate al Rdc hanno riguardato lo 0,8% delle cifre erogate. Abbiamo rifiutato 1,2 milioni di domande e ne abbiamo revocate 800mila. In questo modo si è anche contribuito a ridurre l’evasione fiscale e contributiva: da 130 milioni a 100 milioni».