Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il governatore Oliverio affonda il colpo e revoca l’assessore al Lavoro Federica Roccisano, dopo averla fatta “rosolare” sulla graticola per oltre un anno. Il nome dell’assessore era finito nell’occhio del ciclone già dopo la trasmissione Report sulla vicenda relativa al trasporto degli alunni disabili. “Chiamatemi Pietro” divenne uno slogan tristemente popolare ed emblematico dell’impreparazione dell’assessore sulle competenze in materia, tanto da dover invocare il soccorso del burocrate.
Eppure nonostante la clamorosa gaffe, l’assessore è rimasto per lungo tempo al suo posto. Isolandosi, però, sempre di più. Nella sua Reggio, in particolare, i rapporti con il Pd si sono fatti sempre più difficile tanto che l’assessore è risultata spesso assente agli appuntamenti ufficiali del partito. Compresa l’ultima assemblea provinciale dei democrat alla quale l’assessore non ha preso parte polemizzando anche con il capogruppo a palazzo Campanella Sebi Romeo che aveva stigmatizzato le assenze all’assise del partito. Proprio quel Romeo che era stato uno dei suoi principali sponsor al momento della formazione della giunta dei tecnici.
E’ evidente, dunque, che si tratta di un passo sul quale Oliverio rifletteva da tempo e che, adesso, ha deciso di compiere in quanto preambolo del successivo rimpasto di giunta.
Tre gli scranni da riassegnare
Dopo le dimissioni dell’assessore alle Attività Produttive Carmen Barbalace, durante la scorsa estate, adesso sono due gli incarichi rimasti scoperti. E, a quanto pare, saranno ben presto tre con la rimozione dell’assessore all’Ambiente Antonietta Rizzo. Quest’ultima, proprio durante la giornata di domenica ha preso parte all’assemblea nazionale di Liberi e Uguali prendendo le distanze dal Pd. Un atto che non è passato inosservato e che Oliverio ha tutte le intenzioni di sanzionare.
Ci saranno insomma tre caselle vuote da riempire all’interno dell’esecutivo dei tecnici. E, nelle prossime ore, si saprà se ai tre scranni se ne aggiungerà un quarto, il più importante. In discussione potrebbe essere messa la vicepresidenza della giunta, ricoperta da Antonio Viscomi. Il professore è da tempo lontano dalle posizioni di Oliverio e, anzi, comincia ad essere guardato con preoccupazione dall’intero entourage degli uomini del governatore che vedono il vicepresidente fare ombra allo stesso presidente.
Il percorso verso la giunta mista
L’occasione del repulisti, insomma, è assai ghiotta. E stavolta Oliverio non se la farà scappare. Il rimpasto dovrebbe essere varato nei prossimi 15 giorni. “Dopo l’ufficializzazione delle candidature per le politiche, ma prima delle elezioni”, il mantra che filtra dai piani alti di palazzo Alemanni.
A quanto pare si opterà per una giunta “mista” in questo caso. Ai tecnici si aggiungeranno politici, anche se non saranno consiglieri regionali. I nuovi assessori saranno tra i dirigenti di partito, gli ex rappresentanti istituzionali e esponenti provenienti dal mondo sindacale.
Un modo per riallacciare i rapporti tra esecutivo e territorio, alla vigilia del fondamentale appuntamento elettorale, e provare a dare slancio all’azione amministrativa per la fase finale della legislatura. Oliverio ha necessità di blindare l’esecutivo, anche in seguito all’abbandono dei fratelli Gentile e del gruppo di Ncd in Consiglio, per evitare pericolose sbandate.
I posti in giunta forniscono inoltre nuova linfa al potere contrattuale del governatore al tavolo delle trattative per le candidature in Parlamento. La corrente del governatore, infatti, è ancora in attesa di capire le intenzioni romane pur avendo messo come condizioni imprescindibili la conferma dei parlamentari uscenti Bruno Censore e Enza Bruno Bossio.
Riccardo Tripepi