«Il fascismo? Il fascismo non era razzista. È stato accusato in maniera volgare di essere andato in Africa e di aver civilizzato i Paesi africani... più o meno la teoria che vorrebbero tanti oggi (aiutiamoli a casa loro, ndr)». Era il 2017 quando Domenico Tallini, allora dai banchi dell’opposizione in Consiglio regionale, si lanciò in un imbarazzante elogio del colonialismo fascista, affermando che «l’Italia aveva «portato la civiltà in Africa». Il video del suo intervento finì inevitabilmente in rete e rimbalzò sui media italiani senza sosta. Il suo fine politico era creare una sorta di improbabile parallelismo tra la dominazione italiana in Etiopia e la “soluzione” al problema dell’immigrazione.


«Invece di consentire questa immigrazione e utilizzare questa carne da macello dal Nord Africa, andare a dare loro una mano nei loro Paesi», aveva detto il presidente del Consiglio regionale. Il colonialismo, disse, era una strategia vincente, altro che razzista. Tanto che, ricordo con piglio storico, «l’ultimo Negus d’Abissinia, venuto in Italia, salutava la gente con il saluto romano, ringraziando il popolo italiano per il mondo in cui si era posto nei confronti di quelle popolazioni».
Ecco il video: