I sindaci Papasso, Giudiceandrea e Russo hanno scritto alla Regione chiedendo di poter adottare lo strumento urbanistico anche senza la città guida della Piana. «Il Piano è fondamentale per dare impulso allo sviluppo del territorio, per garantire gli enti nella partecipazione ai bandi per investimenti sul territorio»
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Sul Piano strutturale della Sibaritide – quell’enorme “piano regolatore” che pianifica lo sviluppo urbanistico dei comuni di Corigliano Rossano, Crosia, Calopezzati e Cassano allo Ionio – chi fa da sé, fa per tre.
Da tempo Antonello Edoardo Giudiceandrea, Antonio Russo e Gianni Papasso non ne possono più. I sindaci di Calopezzati, Crosia e Cassano non solo hanno dovuto incassare delle diffide da parte dalla Regione per la mancata approvazione del piano, ma si vedono tarpate le opportunità di sviluppo dei loro territori per “colpa”… di Corigliano Rossano.
La città guida della piana sta inspiegabilmente rallentando l’adozione di un Psa pronto dal 2018, addirittura un anno prima che il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, fosse eletto. Da allora lo strumento urbanistico a Palazzo Bianchi è finito nell’oblio, mentre Calopezzati, Crosia e Cassano attendono invano.
Dal municipio coiglianorossanese parlano di adeguamenti e i ritardi sarebbero dovuti – ad esempio – al vincoloPgra, il Piano di gestione del rischio di alluvioni e al Pai, il Piano assetto idrogeologico.
Sta di fatto che mentre Giudiceandrea perde abitanti a Calopezzati, a Cassano, Papasso, teme di non poter cogliere occasioni di sviluppo socio-economico.
E così dopo aver informalmente ed anche ufficialmente sollecitato il loro collega Stasi a giungere all’approvazione nei quattro consigli comunali, possibilmente in modo contestuale, i tre sindaci, stanchi di attendere e per certi versi di ricevere segnali positivi da Stasi – per come dichiarano – che poi si smentiscono coi fatti, hanno chiesto ai dirigenti della Regione di poter approvare il Psa della Sibaritide in autonomia. E sarebbe un grande smacco per la città guida. Peraltro temono che la Regione possa commissariare l’adozione del Psa.
«La decisione arriva a seguito del fatto che più volte i comuni di Calopezzati, Cassano all’Ionio e Crosia hanno sollecitato la convocazione della cabina di regia per concordare la data di adozione del piano, ad oggi senza esito» recita una nota a firma dei tre sindaci. Giudiceandrea, Papasso e Russo convengono nell’affermare che «l'adozione del Piano è di fondamentale importanza per dare impulso allo sviluppo del territorio, per garantire gli enti nella partecipazione ai bandi per investimenti sul territorio e non da ultimo per scongiurare l'arrivo di un commissario per procedere all'adozione».
Nella missiva inviata alla Cittadella i tre sindaci hanno ricordato i passaggi formali fino al 2018 con la presa d'atto della conclusione della Conferenza di pianificazione e l’acquisizione dei pareri preliminari vincolanti. «Ma nel momento in cui si doveva passare alla convocazione della cabina di regia tutto si è bloccato», aggiungono.
Insomma, con la lettera inviata alla Regione, Giudiceandrea, Papasso e Russo chiedono di poter andare per la loro strada e decidere così il destino dei loro territori senza zavorre.