Un chiarimento vero e proprio all'interno del centrodestra catanzarese, all'indomani della quasi debacle del voto per le elezioni provinciali non c'è ancora stato. Ma la girandola di telefonate non s'arresta. La resa dei conti nella maggioranza che regge le sorti di Palazzo De Nobili è quindi solo rimandata ma non si farà attendere ancora a lungo. Qualche testa nel consiglio comunale di Catanzaro cadrà e sarà un saldo politico per ricompensare il mancato rispetto degli accordi pre-elettorali, con cui si erano studiati a tavolino gli ingressi dei nuovi consiglieri nell'assemblea provinciale suddivisi in base al peso delle forze politiche che sostengono al Comune e hanno sostenuto alla corsa a Palazzo di Vetro il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.

 

I malumori

E, in particolare, nel movimento ispirato dall'ex senatore Piero Aiello, Catanzaro da Vivere, i malumori non resteranno ancora a lungo sottotraccia. La mancata elezione del sindaco di Tiriolo, Domenico Greco, determinato da un voto in più conseguito da Giuseppe Pisano, consigliere comunale di Officine del Sud e uomo del consigliere regionale Claudio Parente, non è stata ancora ben digerita. Pare infatti che proprio in queste ore si stia lavorando alla preparazione di una mozione di sfiducia nei confronti della vicepresidente del Consiglio comunale, Roberta Gallo, accusata di aver consegnato alle urne il voto in più ottenuto da Pisano chiudendo la porta di Palazzo di Vetro al sindaco di Tiriolo ma anche al consigliere comunale di Obiettivo Comune, Andrea Amendola, costola politica di Forza Italia.

 

La dinamica

Una dinamica che a Palazzo De Nobili si presta a molte interpretazioni. Roberta Gallo è una neofita della politica, eletta per la prima volta in Consiglio comunale durante le amministative di un anno fa e sull'onda del cambiamento e dello svecchiamento del partito brandito da Forza Italia in campagna elettorale. È consigliera vicinissima a Ivan Cardamone, vicesindaco e coordinatore cittadino azzurro.

 

Luana Costa