"Crisi d'identità" di molti protagonisti del panorama politico locale che sembrano in grande confusione, essendo attenti più alla migliore (ri)collocazione personale rispetto a un progetto amministrativo generale
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La presentazione delle liste per le Provinciali ha dato il la a non poche discussioni nella città di Catanzaro. Realtà dove si avverte palpabilmente un senso di incertezza nelle scelte future di tanti protagonisti del panorama politico locale a cui stanno iniziando a premere interessi personali che ne condizioneranno la prossima (ri)collocazione. Sarà per tale ragione che gli spostamenti da sinistra a destra (fronte quest’ultimo dominante in Regione), passando per il centro, non sono mancati. Ma la sensazione è che nel capoluogo in tanti stiano giocando a nascondino in attesa di capire quale sarà la scelta migliore da fare in vista delle Comunali pensando pure a cosa si può ottenere dal vertice della Cittadella, in particolare per quanti hanno bisogno di un incarico con annesso stipendio per tirare a campare. Ecco allora che per le Amministrative 2022 sui Tre Colli, in cui peraltro il centrosinistra pare avare davanti a sé una prateria, si fanno attente valutazioni.
Il Grande (o Piccolo) Centro sembra infatti - almeno al momento - più una suggestione che una via praticabile mentre il centrodestra appare in confusione totale, dilaniato da contrasti interni difficili da appianare nel volgere di pochi mesi. Sarà il motivo per cui, in molti, fra gli uscenti di Pazzo De Nobili hanno deciso di non riproporsi per occupare un posto nell’assemblea dell’ente intermedio. Catanzaro nel suo complesso, allora, ancora una volta fa un passo indietro. Persino quando “gioca in casa” ovvero nel territorio in cui è la egemone per storia, dimensioni e quindi peso. Il problema, però, è che non ha più leader forti, a eccezione dell’emergente (qualcosa di più in realtà) neopresidente dell’assise regionale Filippo Mancuso a cui sono in parecchi a guardare con estremo interesse.
Ma anche per lui sarà complicato coagulare le varie articolazioni di uno schieramento (appunto quello in cui in Calabria e nel capoluogo a essere alla testa sono nell’ordine Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia più altri gruppi locali finora capaci di raccogliere messe di voti) che in città perde i pezzi. Basti pensare, ad esempio, allo sfaldamento (sempre più ventilato) di una lista quale Catanzaro da Vivere e al ruolo di una Fi che vive la singolare, strana situazione, da “separato in casa” del coordinatore provinciale Mimmo Tallini. Che, però, per il momento non lascia (sebbene la delicata vicenda processuale in cui è coinvolto) bensì raddoppia dopo il grande lavoro svolto per mettere insieme un drappello di candidati proprio per le Provinciali del 18 dicembre. Ma il focus resta sulle Comunali, di cui diremo a breve.