INTERVISTA | Il coordinatore provinciale del partito azzurro ha invitato Claudio Parente a chiarire il caso che ha portato l'esclusione dall'assemblea di Palazzo di Vetro di Domenico Greco e di Andrea Amendola
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L'esito delle elezioni provinciali a Catanzaro ha lasciato pesanti strascichi all'interno della coalizione di centrodestra che ha sostenuto la candidatura del sindaco, Sergio Abramo, rimasto vittima di "un'imboscata" ordita dai consiglieri della sua stessa maggioranza e per pochi voti eletto presidente della Provincia. Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, a pochi giorni di distanza non si è mostrato tenero diramando un comunicato al veleno con cui ha formalmente preso le distanze dall'azione di sabotaggio che stava per costare l'elezione al candidato Sergio Abramo. Al momento gli "indiziati" del delitto sarebbero stati individuati in due consiglieri comunali azzurri, Giovanni Merante e Antonio Trifiletti, entrambi da tempo in rotta di collisione con il primo cittadino di Catanzaro.
Il consigliere regionale e coordinatore provinciale del partito azzuro ha poi censurato anche il secondo episodio che ha chiuso le porte dell'assemblea di Palazzo di Vetro al sindaco di Tiriolo, Domenico Greco, candidato in quota Aiello, e al consigliere comunale di Obiettivo Comune, Andrea Amendola. Anche in questo caso il fuoco amico sarebbe provenuto dalle fila forzista. Sarebbe stata, infatti, la vicepresidente del consiglio comunale Roberta Gallo a dirottare un voto in più su Giuseppe Pisano, consigliere comunale di Officine del Sud e uomo di Claudio Parente. Da qui l'invito di Domenico Tallini diretto al maggiorente di Officine del sud, teso a fare chiarezza su un caso che rischia di far franare le alleanze all'interno del centrodestra in vista delle elezioni regionali.
Luana Costa