L'intervento del presidente Mario Oliverio, che ha garantito uno stipendio attraverso la Regione, non è risolutivo per i dipendenti della Provincia di Vibo. E per questo il presidente, Andrea Niglia, ha deciso di scrivere nuovamente alle istituzioni, nazionale e regionali, richiedendo un intervento ad hoc per la Provincia di Vibo, caso unico in Italia per via del dissesto.

"Con riferimento alla precorsa corrispondenza che ha illustrato la drammatica situazione di questo Ente - si legge - che si trova in stato di dissesto ed in forte ritardo del pagamento degli stipendi al personale dipendente, La informa del perdurare dello stato di agitazione del personale dipendente.


In considerazione dei lavori, oggetto di esame da parte della prima commissione della Camera dei deputati, della legge delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, vogliano le SS.LL. tenere conto della "particolare situazione della Provincia di Vibo Valentia".


È auspicabile che il parlamento in sede di conversione del decreto introduca delle misure migliorative al testo, che consentono alle Province la chiusura di bilanci in equilibrio, con particolare riferimento a Vibo Valentia, venga riconosciuto un contributo finanziario straordinario, e "l'ipotesi di assumere provvedimenti finalizzati a sospendere e a dilazionare di due anni il pagamento delle rate dei mutui dell'Ente" per dare respiro alle finanze della provincia, proposta sostenuta recentemente dal Governatore della Calabria On.le Mario Oliverio durante il recente incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il Sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa, considerata l'impossibilità di ripianare il bilancio con i propri mezzi e di assolvere le funzioni fondamentali definite dall'articolo 1 comma 85 della legge n. 56/2014.


Non posso non rimarcare come la grave emergenza del ricollocamento del personale delle Provincia, della Polizia Provinciale e del personale del Centro per l'impiego, i cui costi continuano a gravare sull'Ente nonostante proprio la legge di stabilità ne prevedesse il transito nell'agenzia del lavoro.


È emblematica la situazione della città capoluogo di Vibo Valentia, che nonostante in forte carenza di personale, circa 50 unità, è frenata dai vincoli derivanti dal dissesto e pertanto non può usufruire di tale personale, a tal proposito mi permetto di segnalare come un intervento di codesto Ministero della Pa e della Semplificazione potrebbe autorizzare attraverso una urgente circolare esplicativa il transito del personale.


Questa Provincia, in relazione alle esigenze funzionali e alla situazione finanziaria, presenta criticità che potrebbero determinare, verosimilmente, ipotesi di situazioni di soprannumero che, in un contesto territoriale già fragile, con gravi problemi economici e sociali, potrebbe avere gravi ripercussioni sulla vita di molte famiglie.


Ciò premesso, rappresento che l'emanazione di un provvedimento "ad hoc" atto a favorire il passaggio di personale provinciale alla Città di Vibo Valentia, o per gli Uffici periferici dello Stato quali potrebbero essere Vigili del Fuoco, Protezione civile, Agenzia dell'Entrate e Uffici territoriali del Governo, in carenza di personale, consentirebbero a questa provincia di collocare buona parte del personale in soprannumero. Per quanto sopra esposto, faccio appello alle SS.VV. per un autorevole intervento affinché nell'atteso Decreto Legge Enti locali in discussione al Senato vengano inserite "correttivi" a supporto alle menzionate esigenze".