Ritengo che questi continui attacchi personali nei miei riguardi, perpetrati, da mesi, in pubbliche assemblee o sui media, dal signor Luigi De Nardo, siano poco generosi, strumentali e - visto il contesto socio-ambientale nel quale viviamo - per certi versi, anche pericolosi.
Richiamo, dunque, Luigi De Nardo, all’alto senso di responsabilità che deve, necessariamente, avere chi, come lui, ricopre un ruolo di dirigenza sindacale, così importante per il nostro territorio.
Per quel che mi riguarda - sappia De Nardo - che sono con la coscienza a posto. È, infatti, massimo il mio impegno affinché l’Ente - che da pochi mesi amministro - esca, al più presto, da una situazione drammatica di default economico-finanziario, che non consente nemmeno di pagare gli stipendi ai dipendenti. Dissesto che, tra l’altro - è bene a questo punto ricordalo per fare chiarezza - non sono stato io a determinare.
Un impegno, il mio, testimoniato da atti amministrativi e iniziative istituzionali. Gli obiettivi cardine che, tra tante difficoltà, stiamo tentando di perseguire, nonostante le ristrettezze economiche, sono: l’erogazione di un minimo di servizi ai cittadini del Vibonese; far sì che nessuno dei dipendenti perda il proprio posto di lavoro e arrivare, quanto prima, al pagamento puntuale e continuo degli stipendi dei nostri lavoratori.


Ecco perché, a questo punto, è di fondamentale importanza riequilibrare il bilancio dell’Ente, ed evitare, tra l’altro, problemi seri quali la mobilità di parte del personale che - vista la normativa in vigore e il momento di grande difficoltà che tutte le istituzioni pubbliche stanno vivendo in Italia - potrebbe rivelarsi come l’anticamera del licenziamento.
Non capisco, pertanto, questo accanimento personale di De Nardo nei miei confronti. È da mesi che mi demonizza ripetendo di continuo, come un disco rotto, le stesse cose. Cambi repertorio, per favore. Lo faccia per il bene del territorio e dei lavoratori.
Alla luce delle esternazioni di De Nardo, mi chiedo poi: come mai non chiami in causa, con lo stesso vigore, chi in Parlamento, si è schierato con il Governo Renzi, a discapito del mondo della scuola, del lavoro, del Mezzogiorno e, quindi, della Provincia di Vibo Valentia?
Come mai, inoltre, non rilevi l’assordante silenzio, inerente le problematiche dell’Ente, da parte dei rappresentanti istituzionali in Consiglio regionale?


Rispetto la Cgil e la sua nobile storia, e ritengo che De Nardo - con queste uscite strumentali, che appartengono ad una politica di bassa lega più che al sindacato - non la stia onorando come dovrebbe.
Le difficoltà a dialogare con questo Governo, sono mie, così come di tutti i presidenti delle Province italiane. Questo è evidente. Come De Nardo avrà letto, persino la stessa segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso, ha difficoltà ad interloquire e a farsi ascoltare in maniera adeguata e costruttiva da Matteo Renzi e i suoi Ministri.
Smettiamola, dunque, con uscite mediatiche evanescenti che non indicano soluzioni ma esasperano, ancor di più, gli animi dei cittadini vibonesi che, da tempo, non usufruiscono di servizi adeguati e dei lavoratori dell’Ente che, da mesi, con spirito di abnegazioni, lavorano senza percepire il proprio salario.


Tentiamo, invece, con ancora più impegno e determinazione, tutti insieme, nel rispetto dei ruoli ad ognuno deputati, di individuare nuove iniziative istituzionali, politiche e sindacali per cercare di far uscire, nel più breve tempo possibile, da questa situazione così difficile e delicata la Provincia di Vibo Valentia.