«Abbiamo tenuto alto il sistema, gli 80 sindaci insieme in un grande afflato unitario. Una Provincia unita, sapendo che ci sono molte difficoltà. Ho avuto un mandato anche per quanto riguarda l'Upi regionale e l'Upi nazionale per lavorare affinché le province possano tornare ad essere quegli enti virtuosi, capaci di dare risposte alla sicurezza della gente». Il presidente uscente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno fa un bilancio sui quattro anni di governo che si lascia alle spalle e ringrazia il Pd calabrese per aver riconosciuto i risultati raggiunti. Per il senatore Ernesto Magorno «questa esperienza importante messa in campo da Enzo è una esperienza di cui deve fare tesoro il Partito Democratico e che deve essere spesa nei prossimi appuntamenti che ci sono davanti a noi». 

 

Dal Museo Storico Militare del Parco della Biodiversità di Catanzaro, nell'ambito dell'incontro "dalla parte dei territori. Provincia di Catanzaro, quattro anni di buon governo", alla presenza, tra gli altri, del segretario provinciale della Federazione del Pd di Catanzaro Gianluca Cuda, del coordinatore regionale Giovanni Puccio, del presidente provinciale del Pd Michele Drosi, dell'assessore regionale Angela Robbe, del sindaco di Soverato e candidato alle prossime elezioni provinciali Ernesto Alecci, e di diversi amministratori locali, si sottolinea dunque la necessità di continuare in questo grande sforzo dell'ente a pochi giorni dal rinnovo della presidenza e del consiglio provinciale. «Ernesto Alecci - sottolinea Bruno - è il candidato ideale per poter continuare il lavoro che ho fatto a Catanzaro». Ma l'occasione è buona anche per guardare al futuro della Regione Calabria e quindi alle prossime elezioni regionali. Se da una parte c'è il Pd che, secondo il senatore Magorno, sta andando in una direzione giusta, puntando sulla candidatura del governatore Oliverio, dall'altra regna una grande confusione. «Diamo un giudizio sul fatto che non ci sono in campo candidati - sottolinea Magorno - e questo la dice lunga anche sulle difficoltà che hanno gli altri schieramenti. Mi pare che ci sia, soprattutto nello schieramento del centrodestra, una divergenza di opinioni, una grande confusione a fronte invece di una candidatura certa, che mette in campo un progetto sul quale si è lavorato e un nuovo progetto sul quale si vogliono porre le basi per riproporsi ai calabresi come guida della Regione».