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L’area di centro è in grande fermento in Italia come in Calabria. Le elezioni siciliane hanno evidenziato nuovamente tutte le contraddizioni interne al partito di Angelino Alfano. Il ministro degli Esteri dopo aver rotto con Renzi qualche mese fa, adesso torna ad essergli fido alleato nella corsa a sostegno di Micari.
Una torsione che ha scatenato il putiferio dentro Alternativa Popolare che rischia di spaccarsi, così come spiegato più volte sia da Maurizio Lupi che da Roberto Formigoni, principali rappresentanti dell’asse del Nord di quel partito. E non vi è chi non veda il rischio che la scelta di Alfano possa portare ad una nuova scissione con Alternativa Popolare che al Sud potrebbe diventare una riedizione di quello che fu l’Udeur di Clemente Mastella. Una sorta di raggruppamento regionale in grado di garantire ai suoi azionisti un pugno di seggi in Parlamento.
Gentile con Alfano. Accordo anche per il Consiglio regionale?
Alla finestra aspettano, ovviamente, i fratelli Gentile che guidano Alternativa Popolare in Calabria. Una forza che ha saputo guadagnare tre seggi alle ultime regionali ed esprime un sottosegretario con Tonino Gentile e il presidente della Commissione Giustizia con Nico D’Ascola. E’ chiaro che i Gentile guardano con attenzione a quello che succede in Sicilia, ben sapendo che Alfano potrebbe rappresentate un buon lasciapassare per un’eventuale rielezione alle politiche.
Così come i rinnovati rapporti con il Pd potrebbero riassicurare il posto a Pino Gentile in occasione del rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale previsto per il prossimo 11 settembre. Gentile già all’inizio della legislatura era diventato vicepresidente di minoranza con i voti determinanti della maggioranza di centrosinistra. Lo schema adesso potrebbe ripetersi con buona pace degli accordi raggiunti all’interno di Forza Italia.
I dubbi di Aiello, Esposito e Bilardi
Molti altri esponenti della variegata area di centro calabrese, e anche alcuni elementi di Alternativa popolare come il senatore Aiello e il consigliere regionale Baldo Esposito, sono più guardinghi e cercano di capire quali saranno i prossimi margini di manovra. Esposito e Aiello hanno appoggiato la corsa di Sergio Abramo alle ultime elezioni di Catanzaro, schierando le proprie forze con il centrodestra. Così come vorrebbero fare Formigoni e Lupi alle prossime politiche. E così come è intenzione dei fuoriusciti della prima ora di Gaetano Quagliariello che in Calabria hanno il proprio riferimento nel senatore reggino Giovanni Bilardi.
L’idea della Alternativa Popolare del Nord è quella di federare le forze del centro, dal Movimento “Energie per l’Italia” di Stefano Parisi fino alla forza che si riconosce in Raffaele Fitto, passando per l’Udc.
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Pacenza e Chiappetta dialogano con Parisi
In Calabria è possibile una operazione di questo tipo? Se lo stanno chiedendo in tanti tra gli esponenti delle forze nominate e anche tanti ex o futuri ex di Forza Italia che non ha più la possibilità di garantire un numero di posti al sole alle elezioni, siano esse nazionali che regionali.
Tra questi ci sono due ex consiglieri regionali come Salvatore Pacenza e Gianpaolo Chiappetta che hanno intensificato in maniera consistente i propri contatti con Parisi e sarebbero pronti a varare l’organizzazione della forza politica nella nostra Regione. Il che potrebbe dare il via libera ad un effetto domino in grado di ridisegnare la geografia del centro moderato sia in vista delle politiche che del rinnovo del governo regionale cui si comincia già a pensare.
Riccardo Tripepi