«Oggi festeggiamo un giorno per affermare innanzitutto il diritto a avere una vita dignitosa. Una giornata che dimostra la crescita culturale di questo Paese, che ci ricorda i sacrifici di chi si è battuto per ottenere maggiori tutele per figli e nipoti, evitando crisi sociali e soprattutto che ha aperto la strada alla stagione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e l'abolizione di ogni forma di sfruttamento, creando quelle prospettive di sicurezza che solo tramite il lavoro si possono realizzare. Ma la Festa dei lavoratori non solo ci ricorda quanto sia progredito tutto il Paese ma anche le difficoltà che si prospettano all'orizzonte». 

Lo afferma, in una nota, Amalia Bruni leader dell’opposizione in Consiglio regionale.

«Ci sono purtroppo - prosegue Bruni - pericoli sempre in agguato che possono mettere a repentaglio quanto conquistato fino a ora. L’emergenza sanitaria del Covid che purtroppo non è finita e per la quale non dovremo mai abbassare la guardia e le recenti conseguenze portate dalla guerra in Ucraina, ci vedono costretti a misurarci su molteplici fronti, a riflettere su un nuovo patto sociale che metta al centro l'individuo, il vero patrimonio dell'impresa. Nessuno deve restare indietro».

«La nostra regione patisce più di altre le conseguenze della crisi. Noi dobbiamo fare di tutto attraverso politiche per il lavoro a far in modo che i nostri giovani non vadano via. Presto saremo impegnati a far fronte a nuove emergenze legate alla crisi energetica e delle materie prime, di aziende, famiglie, lavoratrici e lavoratori, alla crescita dell'inflazione, che esporrà in particolar modo il nostro Paese, e al rischio di veder crollare la domanda interna».

«Dovremo poi pensare - sostiene ancora Bruni - a qualcosa di efficace per contrastare la strage di donne e uomini che perdono la vita sul posto di lavoro, 1200 solo nel 2021. Pretenderemo maggiori controlli sulla sicurezza e una attenzione sempre maggiore nel far applicare tutte le norme in tema di sicurezza sul lavoro».

«E per ultimo ma non certo per importanza bisognerà affrontare il tema della diseguaglianza, dopo l'ultima battaglia vinta sul doppio cognome per i nostri figli dovremo adottare sempre di più una politica di contrasto delle disuguaglianze, attraverso un piano di intervento redistributivo e di provvedimenti che rafforzino l'idea di Paese più equo, solidale e moderno, al passo coi tempi. Intanto Buon Primo Maggio a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori».