Com’era ampiamente prevedibile Stefano Bonacini ha vinto le primarie del Pd in Calabria. Il dato, ancora ufficioso, dice che il Governatore dell’Emilia Romagna nella nostra regione si aggira in una forbice fra il 65 e il 67%. La vittoria, quindi, non è stata così netta come ci si aspettava alla vigilia quando  qualcuno parlava addirittura di un divario 80 a 20 verso la Schlein.

Ma è un fatto che la mozione “Energia popolare” in Calabria vince in controtendenza con quelle che sono le proiezioni dei dati nazionali che sembrano indicare addirittura una possibilità di vittoria  per la Schlein. Sotto questo aspetto il gruppo regionale del Pd e il segretario Nicola Irto possono essere soddisfatti, anche se viste le forze in campo qualcosa in più certamente se lo aspettavano.

Non è andata bene soprattutto in provincia di Crotone dove Bonaccini si ferma al 52,72% mentre la Schlein è a ridosso, al 47,21. Molto meglio è andata in provincia di Cosenza (Bonaccini  68,1%, Schlein 31,7% per un  totale di 13.787  votanti).

Anche a Catanzaro la Schlein tiene alla grande arrivando al 35,96% contro il 64,04 del suo competitor. Il risultato più lusinghiero Bonaccini lo raggiunge a Reggio Calabria dove sfiora il 70%. Un dato atteso visto che Bonaccini ha scelto proprio la città dello Stretto per chiudere la sua campagna elettorale. A Vibo dove al primo turno Bonaccini aveva ottenuto il 70%, i dati parziali sembrano confermare la tendenza con 2200 voti per lui e 800 per la Schlein. Si tratta ovviamente di dati ancora ufficiosi e quindi possibili di leggeri scostamenti.

Il dato finale regionale è Bonaccini 23.254 voti pari al 65%; Schlein 12.745 voti, pari al 35%. In totale sono stati 36mila i calabresi che hanno deciso di partecipare alle primarie del Pd. Un dato abbastanza positivo sotto il profilo della partecipazione e che è in linea con il dato nazionale e l'obiettivo dichiarato da Letta di portare a votare almeno un milione di persone. La Calabria ha risposto. Non tutti sanno che proprio qui si sono sperimentate le primarie per la prima volta, quando Agazio Loiero fu indicato come candidato Governatore del centrosinistra.

Non furono primarie aperte, ma riservate ai grandi elettori e portarono a votare oltre 2000 persone che incoronarono Loiero appunto, in danno dell’allora rettore dell’Unical, Giovanni Latorre. Solo 15 giorni dopo Niki Vendola sperimentò questo strumento anche in Puglia e poi arrivarono gli oltre 4,5 milioni di elettori per Prodi.

Insomma il dato è positivo, per partecipazione e numeri, anche se il testa a testa che si registra rischia di essere parecchio scivoloso per il Pd perché si intravedono in lontananza alcune pulsioni verso l'ennesima scissione a sinistra. Tutto dipenderà anche dal dato finale di questo secondo turno delle primarie.

I dati di Cosenza