Le primarie del Pd si stanno trascinando tra ricorsi, battute e dichiarazioni in un surreale clima che Brunello Censore, ex parlamentare, commenta con un filo di ironia.


«Leggo sui media di questo goffo tentativo di trasformare le primarie di Vibo Valentia ed il clamoroso risultato della lista "Zingaretti per la Calabria" nella solita rissa da osteria.
Curiosamente, su questo unico obiettivo, che tutti sono in grado di comprendere per quanto è grossolano e scomposto, si sono saldate nuove alleanze fra l'area che fa riferimento al Presidente Oliverio ed a Seby Romeo, ed il deputato Viscomi.
Assistendo a questo evento straordinario verrebbe da mantenere il giusto silenzio, in contemplazione del miracolo che siamo riusciti a realizzare, accomunando chi ha dimostrato ancora una volta la sua inconsistenza sul territorio e chi invece ha messo invano in campo tutto il potere regionale, nell'unica sorte della sonora sconfitta.
Da una parte infatti la percentuale provinciale della maggioranza che gestisce la federazione di Vibo Valentia dimostra quanto sia marginale chi dalla politica è stato miracolato, dall'altra, il dato regionale dimostra che il potere dell'area Oliverio sia appena al 40% nel partito regionale e nell'elettorato del pd.
Di fronte a questi dati, ricorsi inutili e privi di fondamento e comunicati rabbiosi sarebbero da accogliere col sorriso e l'indifferenza, ricordando la storiella del bambino che perde e porta a casa il pallone, ma c'è un patrimonio di passione, di cultura politica e di spirito di appartenenza da tutelare.
Per questa ragione, vorrei chiedere al nuovo sodalizio che, infangando dirigenti del partito ipotizza, tirando ad indovinare, senza aver mai visto atti, carte e verbali, addirittura firme false, carenze di documenti, seggi chiusi e conteggi alterati, di affrontare le questioni politiche seguendo le strade della politica, perché certi mezzucci non servono e non producono nulla. Oltretutto il singolare ricorso sottoscritto senza aver visionato nulla dalla Panetta e dalla Achille ci ha fatto pensare al padre di Di Battista, che dichiarava di aver votato tre volte a seggi ancora chiusi.
Del resto, se avessimo voluto seguire l'esempio degli estensori di questi comunicati e di irrealistici ricorsi sul nulla, avremmo potuto paralizzare le primarie in tutta la Calabria, a partire dalla provincia di Reggio Calabria o dai seggi di Pizzo o Francavilla per i quali i padroni di casa improvvisamente appaiono affetti da strabismo.

On. Brunello Censore – Pd»