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CATANZARO - Le primarie per legge in Calabria sono disciplinate dalla legge regionale 25 del 2009. Giovedì scorso il consiglio regionale ha provveduto ad approvare due modifiche presentate da Nicola Adamo e Mario Maiolo ed unificato in un provvedimento che ha ottenuto il via libera dell’assemblea di Palazzo Campanella. Variazioni sostanziali che cambiano il criterio di indizione delle primarie che ora dovranno essere convocate entro sette giorni dalla data di fissazione delle elezioni regionali.
Cosa cambia? Per il centrosinistra cambia poco o nulla. Addirittura niente per Gianluca Callipo, Mario Oliverio e Gianni Speranza che sono già in campo ed in campo resteranno anche con le primarie istituzionalizzate. Le loro candidature dovranno essere riconfermate attraverso una nuova raccolta firme (dalle tre alle quattro mila). Poco più di una formalità. Non è del tutto escluso che ai blocchi di partenza possa aggiungersi in corso d’opera qualche altro aspirante governatore. Ogni riferimento a Mario Maiolo, uno degli estensori di questa nuova legge sulle primarie, è puramente voluto. A differenza di quanto sta accadendo sull’altro versante, il centrosinistra è dunque quanto mai compatto nell’adesione alle primarie istituzionali.
Chi paga? Tra le righe della nuova norma c’è la risposta che costringe i gruppi regionali ad aprire i cordoni della borsa e a finanziarie le pre-consultazioni. I soldi spesi per le primarie verranno quindi detratti dai rimborsi.
Più trasparenza, meno brogli. La gestione istituzionale offre anche maggiori garanzie ai partecipanti. Attraverso un vero e proprio ufficio elettorale composto da presidenti estratti dall’elenco della Corte d’Appello possono essere infatti evitati brogli e irregolarità denunciati a più riprese in ogni competizione partitica. Chi vincerà sarà dunque ancora più legittimato a rappresentare la propria coalizione alla sfida finale, quella che aprirà le porte di palazzo Alemanni. (mf)