Una seduta molto burrascosa è stata quella della giunta regionale che il 31 luglio sera, appena poche ore dopo gli arresti dell’operazione Libro Nero, ha prodotto la delibera n. 356che avvia le procedure per lo svolgimento delle primarie istituzionali.

La delibera rubricata “Regolamento regionale 14 novembre 2009, n. 17 Adempimenti”, in riferimento alla legge che ha inserito nell’ordinamento regionale le primarie istituzionali, è arrivata all’esame della giunta (assessori tutti presenti, ad eccezione di Franco Rossi) all’ultimo istante e per espresso volere del presidente Mario Oliverio.

 

Una vera e propria forzatura, considerando che non vi era nessun obbligo e nessun termine in scadenza, e soprattutto si trattava di una giornata particolare in considerazione dell’arresto del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo.

Non solo. La delibera era priva della copertura finanziaria. O meglio il presidente Oliverio l’aveva portata in giunta con una dizione, poi cancellata a penna, in cui si diceva: «Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio atteso che allo svolgimento delle elezioni primarie si procederà solo nel caso in cui saranno presentate liste di candidati, provvedendo con separato provvedimento alla copertura dei relativi oneri».

Passaggio stralciato dopo un confronto vivace con la dirigente del settore Bilancio Bonaiuto che ha preteso la cancellazione del passaggio e l’aggiunta di un sibillino “si conferma la compatibilità finanziaria del provvedimento”.

Anche perché il costo delle primarie istituzionali che già aveva creato un pandemonio alla fine della scorsa legislatura era stato stimato in una cifra vicina ai due milioni di euro.

 

In ogni caso Oliverio ha preteso il sì unanime dei suoi assessori per deliberare di procedere all’istituzione presso il Dipartimento Presidenza della “Struttura regionale per le elezioni primarie” preposta alla gestione del procedimento con le attribuzioni previste dalla legge regionale con il compito di eseguire tutti gli adempimenti necessari e di curare l’organizzazione logistica e il coordinamento con i Comuni, ai fini della sollecita ed efficace definizione della procedura elettorale.

La struttura sarà composta dal Dirigente del settore Affari generali del Dipartimento di presidenza, dal dirigente del settore Gestione economica del Dipartimento Organizzazione e risorse umane, da un componente dell’Avvocatura regionale, da un funzionario dell’Ufficio territorio del governo di Catanzaro e da 3 dipendenti della Prefettura di Catanzaro.

Una delibera che, di fatto, costituisce la risposta rabbiosa del governatore alle richieste di rinnovamento arrivate dai vertici nazionali del Pd che, tramite le parole di Nicola Zingaretti e Stefano Graziano, sembrano aver chiuso la porta in faccia ad una ricandidatura di Oliverio. Non solo. Attraverso le primarie istituzionali il presidente della giunta vuol fare capire che se lui non sarà il candidato del Pd è disponibile anche alla rottura con il suo partito e alla partecipazione alle primarie alla testa di una coalizione civica.

 

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