In un movimento come Cambiavento, basato quasi esclusivamente sulla linea tracciata dal “caro leader” Nicola Fiorita, il malcontento dei singoli, ammesso ci sia, viene di solito gestito e assorbito con relativa serenità. E dovrebbe essere così anche stavolta, vale a dire fra sei giorni quando, salvo improbabili sorprese, il Consiglio comunale di Catanzaro avrà il suo presidente eletto nella persona di Gianmichele Bosco. Un membro di Cambiavento, dunque. Ma non l’unico di quest’area. Certo si tratta di uno più fiorotiano di Fiorita stesso. Il quale, però, dovrà la sua investitura ad autorevoli interventi esterni, di qualcuno a lui molto vicino spesosi in pieno pur se sottotraccia, e ad accordi politici trasversali, che vanno ben al di là della forza e della reale volontà di premiarlo del movimento di cui è espressione. In cui, peraltro, ci sono altri due elementi, che un pensierino a quella prestigiosa carica l’hanno fatto. Eccome.

A cominciare da “La Pasionaria” Daniela Palaia, che per logiche interne al sodalizio e la necessità di evitare un “ripescaggio” poco gradito al capo Fiorita nella lista in cui è stata eletta si è pure giocata la possibilità di diventare assessore. Ma il sindaco, del resto, con i numeri asfittici che si ritrova in Consiglio non può certo permettersi il lusso di dar spazio in Aula a gente non fidelizzata e non animata quasi da fideismo nell’assecondarlo. Palaia, però, essendo peraltro una cambiaventista della prima ora, con le sue indubbie doti potrà ricoprire un ruolo da protagonista nel caldo agone assembleare, magari da agguerrito e autorevole capogruppo di Mò. Sarà allora una componente preparata e battagliera, animatrice del dibattito nell’assise, al pari dell’altro pretendente nelle file fioritiane.

Il più “nascosto” di tutti fra gli interessati alla poltrona presidenziale dei civico consesso: Vincenzo Capellupo. Che, appartenendo in realtà al gruppo negli anni scorsi costituito pro Salvatore Scalzo in corsa per diventare sindaco, ha trovato un gancio formidabile per (ri)collocarsi in Cambiavento nella presenza e nell’ottimo lavoro svolto al fianco di Fiorita del neocapo di gabinetto del primo cittadino Pasquale Squillace. Il riferimento è all’ombra di Scalzo, più di tutti fra i giovani del gruppo e non solo, e in passato anche noto esponente del Pd locale (prima di una fuoriuscita non senza qualche… asprezza) parecchio stimato dal segretario dell’epoca Pier Luigi Bersani per essersi attivamente impegnato nel partito con accanto figure quali appunto Capellupo.

Comunque sia, i giochi per chi dovrà essere presidente sembrerebbero fatti. Ma appuntamento per le figure coinvolte, e anche per quelle non della partita, fissato dal consigliere anziano Eugenio Riccio, che nei mesi di luglio e agosto ha coordinato le sedute da facente funzioni in base a quanto prevede il regolamento di Palazzo De Nobili, per mercoledì prossimo a partire dalle 8.30. Un civico consesso che tuttavia, come di consueto da quasi cinque anni a questa parte, non si svolgerà in Comune bensì nella sala consiliare della Provincia. E lo si mette in luce, nell’occasione, perché è recentissima la notizia del ripristino dell’Aula Rossa (con tanto di immancabili roventi polemiche fra maggioranza e opposizione su chi ha il merito dell’avviamento dell’iter per restituirla ai cittadini). Dato che, al di là della dialettica fra opposte fazioni, frutta una nota di merito ai fioritiani, i quali se ne sono immediatamente fatti carico in modo molto lodevole.