Come anticipato in conferenza dei capigruppo mercoledì scorso, i partiti di maggioranza e opposizione hanno unanimemente stabilito di dare avvio al previsto iter istituzionale per la proposta di legge dell’imprenditore Nino De Masi sulla premialità per le imprese resistenti alla criminalità.

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La proposta, asciutta ed essenziale, è stata depositata l’11 ottobre a Palazzo Campanella e consta di 3 soli articoli, il primo dei quali esplicita il tipo di premialità prevista per le imprese che denunciano i tentativi di interferenza della ‘ndrangheta. La premessa è un richiamo ai principi del nuovo codice dei contratti pubblici e ai precedenti in materia di premialità, ricordando che uno degli elementi qualificanti il nuovo codice è rappresentato dall'opzione di aumentare notevolmente la discrezionalità, e quindi la responsabilità, delle stazioni appaltanti attraverso alcuni principi generali come la fiducia negli operatori economici che è sostanzialmente rappresentata dal rilievo che può essere assegnato alla storia e al ruolo dell'impresa nel contesto territoriale e sociale di riferimento. E d’altra parte l’istituto della premialità non è un fatto nuovo, soprattutto per particolari finalità.

La grave criticità che si vive nel territorio calabrese – si legge nella relazione tecnica - è quella che la società civile non sta vicino agli imprenditori che denunciano e si oppongono alle minacce e alle intimidazioni e fanno quotidiana "resistenza" all'economia illegale. Alle Istituzioni, invece, compete di stare vicino e sostenere questa resistenza dell'imprenditoria sana, l'unica che merita la "fiducia”. Così la Regione intende fornire uno strumento che rafforza l'orientamento delle stazioni appaltanti e la capacità di individuare, sulla base di parametri oggettivi, le imprese estranee all'economia illegale.

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Una misura che non interferisce con le competenze statali, e che consiste nell’automatica assegnazione di un punteggio aggiuntivo alle imprese pari al 10% del parametro finale in sede di aggiudicazione di gara. Punteggio da assegnarsi alle imprese che attestano di essere state vittime di atti di criminalità organizzata, fatti usurari ed estorsivi o di aver assunto nei procedimenti penali ad essi relativi, il ruolo di testimoni di giustizia.

Si prevede inoltre che la medesima premialità venga riconosciuta dalla Regione e dagli enti del sistema regionale anche in sede di riconoscimento di contributi e sussidi economici di qualsiasi natura.

La proposta di legge non comporta nuovi o maggiori oneri finanziari per il bilancio regionale ed ora è attesa al vaglio della Commissione anti ‘ndrangheta di Palazzo Campanella dove è stata calendarizzata per giorno 18 ottobre, estendendo l’invito a partecipare anche all’imprenditore e testimone di giustizia Antonino De Masi.