Regione, la maggioranza certifica il fallimento e si appella al “popolo”: «In piazza!»

VIDEO | Dopo la bocciatura della legge sulla doppia preferenza di genere, i gruppi del centrosinistra hanno convocato un incontro con la stampa per fare il punto e annunciare il percorso futuro. Flora Sculco: «Riprenderemo la nostra battaglia con rinnovato entusiasmo»

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di Riccardo Tripepi
15 aprile 2019
19:23
La conferenza a Reggio
La conferenza a Reggio

Mentre è ancora in corso la seduta del Consiglio regionale i gruppi del centrosinistra hanno convocato una conferenza stampa all’Aula commissione per raccontare alla Calabra quanto avvenuto in Aula. Unico assente Orlandino Greco che ha votato contro il provvedimento. Ad aprire l’incontro con i cronisti il capogruppo del Pd Sebi Romeo: «Abbiamo costituito insieme all’opposizione un gruppo di lavoro per riformare la legge elettorale. Il che avrebbe voluto dire scrivere insieme le regole. Invece eravamo davanti a un tentativo dilatorio volto a portarci a spasso per tutta la legislatura per poi non approvare la legge sulla preferenza di genere. Ci siamo detti disponibili a discutere su tutto – ha ricordato Romeo - sbarramento al 4%, voto disgiunto e consigliere supplente. Abbiamo detto di sì a tutto, ma non abbiamo avuto risposta. Si sono astenuti solo perché sanno che è necessaria la maggioranza assoluta e per affossare la legge».

Romeo ha poi garantito che il centrosinistra non mollerà la presa: «Non finisce qui, proveremo fino alla fine ad approvarla».Anche Carlo Guccione si è schierato sulla medesima linea, cosa che non succedeva da mesi. «Siamo davanti a un atteggiamento furbesco del centrodestra che un mese fa ci aveva chiesto la costituzione di una commissione che non ha prodotto nessun risultato. Dobbiamo subito organizzare un’importante iniziativa a livello regionale – ha detto Guccione - tutti i gruppi e i loro partiti si ritrovino a Lamezia perché non rinunciamo alla possibilità che si possa arrivare all’approvazione della legge». Secondo Giovanni Nucera di Mdp:«abbiamo dato la nostra disponibilità anche a reinserire la figura del consigliere supplente che avevamo eliminato qualche anno fa. E’ stato tutto inutile e non riesco a capire i motivi che hanno portato l’opposizione a votare contro un provvedimento che non riservava alle donne una quota di posti, ma da solo la possibilità agli elettori di esprimere una doppia preferenza».


 

Il presidente della Commissione “Sanità” Michele Mirabello ha parlato di vera propria «fiera dell’ipocrisia. Solo Greco ha avuto il coraggio di votare contro in maniera esplicita. Non accettiamo a restare con il cerino in mano, adesso è il momento della mobilitazione». Il capogruppo dei Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea ha sottolineato che «bisognava fare una cosa semplice e dare attuazione a una normativa nazionale, invece il centrodestra ha chiesto di rimandare il testo in Commissione perché non voleva approvarlo». La proponente del testo di legge respinto in Aula Flora Sculco «siamo davanti a una pagina triste, ma proseguiremo la nostra battaglia in altre sedi».

In chiusura il governatore Mario Oliverio ha ribadito i concetti già espressi in Aula: «Pagina negativa per la Regione, è stato negato ai calabresi la possibilità di votare con la doppia preferenza di genere. Dietro questa posizione assolutamente anacronistica c’è uno spirito di conservazione che non ha ragion d’essere. Il Consiglio ha dimostrato di non essere in sintonia con il resto del Paese e con le trasformazioni che sono in atto anche nella nostra Regione e nei Comuni».

 

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Giornalista
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