Il coordinamento regionale ritorna sulla bocciatura della legge: «Non bisogna più perdere tempo»
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«Nell’ultima seduta di Consiglio regionale è stata scritta una delle pagine più scure ed inquietanti del regionalismo calabrese. Una legge di grande civiltà, quale quella sulla parità di genere, non è stata approvata e i calabresi hanno assistito ad un dibattito surreale in cui si sono anteposte vecchie logiche intrise di interessi particolari e di schieramento, alle reali esigenze della Calabria». Così un comunicato del coordinamento regionale Articolo uno Calabria.
«Il centrodestra ha gettato la maschera – prosegue la nota - mostrando il vero volto di coloro che osteggiano processi di progresso con atteggiamenti arroganti e conservatori. Altro che legge sulla parità di genere! Se dipendesse da loro si ritornerebbe a vietare il voto alle donne spostando le lancette della storia a prima del 1 Febbraio 1945!»
Secondo Articolouno «altro dato sconcertante e grave è rappresentato dal venire meno di una maggioranza qualificata. Ciò di fatto incrina il progetto politico che ha portato a sedersi negli scranni del Consiglio Regionale quelle soggettività politiche che oggi sembrano voltare le spalle al presidente Oliverio. Tanto il voto contrario alla legge del consigliere Greco, quanto l’astensione del Consigliere Scalzo, dimostrano non solo una certa contrarietà alla legge in sé, ma appalesano il venir meno al richiamo alla “sensibilità” e al senso di responsabilità politica che lo stesso presidente Oliverio aveva fortemente richiesto. Questo fatto ci preoccupa perché apre un problema di fiducia all’interno di pezzi della maggioranza».
Il coordinamento regionale sente «il dovere di ringraziare il nostro consigliere Arturo Bova per l’appassionato e accorato intervento a difesa di una legge di civiltà ma soprattutto per aver dimostrato, ancora una volta, la sua lealtà e il suo senso di responsabilità, nonché la rivendicazione orgogliosa di appartenere alla sinistra e ad Articolo Uno. Riteniamo infine che non bisogna più perdere tempo e pensiamo sia opportuno riflettere sul dato che questa vicenda consegna all’attualità del dibattito politico regionale in vista dei prossimi appuntamenti», ha concluso il comunicato.