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Questo il ragionamento di fondo, attraverso cui Alfonso Grillo, coordinatore provinciale Ncd, prova a stimolare i rappresentanti del territorio in seno alla Regione, affinché agiscano per favorire lo sviluppo del porto Santa Venere di Vibo Marina. L'occasione gli viene data dall'intervento di Giuseppe Mangialavori (Cdl), nel recente consiglio regionale, il quale ha chiesto, ma non ottenuto, di emendare il Bilancio, allo scopo di riconoscere al Comune di Vibo un finanziamento della portata di 500mila euro e destinato alla riqualificazione dell?infrastruttura portuale. «Per quanto l'iniziativa di Mangialavori possa considerarsi positiva - dice in merito Grillo -, ritengo sia stato commesso un errore di tempo. Non siamo infatti nella fase in cui dover inserire nella programmazione la riqualificazione del porto, poiché di questo mi sono occupato io stesso in tempi non sospetti. Infatti, grazie ad un mio emendamento presentato e approvato nella precedente giunta calabrese, il porto di Vibo Marina fa parte del Programma operativo regionale 2014-2020. Sarebbe opportuno, a mio avviso, operare per non perdere questa opportunità e per favorire lo sviluppo del territorio, attraverso l'infrastruttura portuale. L'augurio è che la nuova amministrazione comunale possa in tempi brevi produrre un progetto da sottoporre all'attenzione della Regione Calabria, per godere dei finanziamenti europei». Riqualificazione, messa in sicurezza ed adeguamento del porto alla rete portuale regionale, con l?utilizzo di questo strumento operativo, potrebbero diventare realtà. «Lo sviluppo - ribadisce Grillo - deve passare necessariamente attraverso una qualche volontà politica che, per il bene del territorio, non può che far convergere i rappresentanti locali in Consiglio regionale su un'unica posizione. In caso contrario, si dimostrerà ai cittadini vibonesi di voler produrre con la propria azione politica soltanto sottosviluppo e arretratezza. Ma, devo dirlo, mi pare assurdo che gli attuali rappresentanti politici del Vibonese alla Regione non intendano unire le forze per sostenere lo sviluppo del territorio. Investire sul porto, infatti, darebbe la possibilità di innescare nuovamente meccanismi produttivi virtuosi, favorendo tra le altre cose una ripresa economica in questo momento necessaria. L'appello è che, per una volta, non se ne faccia una guerra di posizione, in cui a perdere sarebbero solo i cittadini».