Con l'intervento del relatore Antonino Germanà della Lega, è cominciata al Senato la discussione del decreto sul ponte sullo Stretto. In aula anche il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini.

Il decreto, approvato alla Camera lo scorso 16 maggio, va convertito in legge entro il 30 maggio. Il voto finale è atteso in serata.

11.15 - Ternullo (Fi): «Un'opera che sosteniamo con grande convinzione»

«Da siciliana, sono emozionata per il riavvio dell'iter di un'opera fondamentale, perché solo chi vive in un'isola, e un'isola del sud, può capire i veri disagi che si vivono soprattutto a livello infrastrutturale. Questa legislatura ha tutte le caratteristiche per fare in modo che si riavvii un progetto che è un'occasione storica. Una nuova grande sfida di ingegneria, di crescita, di lavoro, di integrazione, che Forza Italia sostiene con grande convinzione». Così la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo, intervenendo in Aula durante la discussione sul decreto Ponte sullo stretto.

«Collegare meglio la Sicilia significa aumentare le opportunità per le imprese della regione, vuol dire fare in modo che i giovani non scappino via, ma restino per creare impresa e contribuire alla crescita della nostra economia - ha sottolineato - Se in Italia non fosse stata realizzata l'alta velocità ferroviaria, che oggi arriva fino a Salerno, buona parte del sud sarebbe stato tagliato fuori dai centri decisionali del Paese. E quell'opera ha costituito un impulso anche al completamento della Salerno-Reggio Calabria. Fu proprio il governo Berlusconi a intuire quanto fosse necessario creare quella infrastruttura. E sempre Silvio Berlusconi intuì l'importanza del ponte, comprendendo l'esigenza dei siciliani di essere tutt'uno con il resto del Paese. Dal continente ci separano solo poco più di 3 chilometri e quei 3 chilometri di collegamento rappresenterebbero il più solido ancoraggio della Sicilia all'Italia e all'Europa».

11.20 - Florida (Verdi-Si): «Priorità è la lotta al dissesto del territorio»

«A fronte dei drammatici eventi climatici estremi, che stanno colpendo ripetutamente il nostro Paese, discutere oggi di ponte sullo Stretto, il decreto bandiera del ministro delle Infrastrutture, è l'emblema dello scollamento e della distanza che c'è tra Paese reale e governo. Le immagini dell'Emilia-Romagna sott'acqua impongono alla politica una riflessione su quali siano le opere prioritarie e quali no. E il ponte non è sicuramente tra le priorità del Paese. Per questo tutte le nostre proposte sono finalizzate alla totale soppressione dell'intero provvedimento al quale l'Alleanza Verdi e Sinistra si oppone fermamente». Così la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Aurora Floridia, intervenendo in Aula durante la discussione generale del decreto.

«All'Italia serve ben altro: opere di prevenzione e cura del territorio, che è già di per sé fragile, non certo il ponte sullo Stretto, che costerà alla collettività 15 miliardi di euro», ha aggiunto chiedendo, al contrario, che «queste risorse finanziarie vengano impiegate per contrastare il dissesto idrogeologico e gli effetti del cambiamento climatico, per ricostruire i ponti crollati e manutenere quelli pericolanti. Serve una nuova politica, un nuovo approccio sistemico di gestione del nostro territorio, ma anche e soprattutto un nuovo approccio culturale, che le giovani e i giovani già hanno nel loro dna».

11.45 - Salvini: «Per i rilievi rivolgetevi al Colle»

«Oggi è una giornata rilevante. Torno a ieri, quando la sinistra ci voleva convincere che non avremmo potuto e dovuto procedere alla discussione di questo decreto. Vi ricordo che (con la pregiudiziale di costituzionalità presentata ieri da Avs e poi respinta, ndr) non avete mancato di rispetto a me, il decreto è stato emanato dal presidente della Repubblica, Mattarella. Quindi per dubbi e rilievi rivolgersi al Colle che ha tutti gli elementi di garanzia e superiorità e che può decidere cosa si può fare e cosa no». L'ha detto il ministro delle Infrastrutture e senatore della Lega, Matteo Salvini intervenendo in Aula sul dl Ponte.

«Con oggi cominciamo un percorso che ha l'obiettivo di aprire i cantieri nell'estate del 2024, quindi l'anno prossimo ci sarà l'apertura dei cantieri». L'ha detto il ministro delle Infrastrutture e senatore della Lega, Matteo Salvini intervenendo in Aula sul decreto sul ponte sullo Stretto.

E ha aggiunto: «Facciamo un ponte perché ci passino sopra auto, bus e treni e poi - lo dicono ingegneri, architetti, geologi - sotto il ponte le navi ci passeranno. L'altezza di 65 metri lo permette. Pensate voi, siamo una maggioranza curiosa che vuole un ponte su cui sopra passano auto e treni e, sotto, le navi».

«Sul ponte bisogna osare. L'Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci non avessero osato e se fossero passati da una commissione costi-benefici, oggi non avremmo quello che hanno fatto loro. Penso alle chiuse sui Navigli pensate da Leonardo.. con i 5 Stelle non ci sarebbero state, avrebbero detto: 'questo è un matto'. Oppure non avremmo l'Autostrade del sole che per fortuna è stata fatta».

12.08 - Parrini (Pd): «Non si cita il presidente della Repubblica per usarlo come clava»

«Non si cita il presidente della Repubblica per usarlo come clava contro le opposizioni e non si cita per dire una cosa che non sta in piedi». L'ha detto il senatore del Pd, Dario Parrini, parlando in Aula dopo l'intervento del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che aveva invitato le opposizioni a «rivolgersi al Colle» per eventuali rilievi di costituzionalità del decreto Ponte, all'esame del Senato. «Poco fa è avvenuta una cosa gravissima in quest'aula», ha premesso Parrini rimarcando che «il presidente della Repubblica non va tirato in ballo né usato come paravento per gli attacchi dell'opposizione. Questo va fortemente censurato». Quindi ha spiegato che «il fatto che una legge sia promulgata dal presidente della Repubblica e firmato da lui non impedisce che quell'atto successivamente possa essere portato all'attenzione della Corte costituzionale che esercita il controllo sulle leggi. Altrimenti non avrebbe senso di esistere».

12.15 - La replica di Salvini: «Dopo 69 anni di chiacchiere noi facciamo quello che non avete fatto voi»

«Capisco il nervosismo, visto che dopo 69 anni di chiacchiere noi facciamo quello che non avete fatto voi...», ha detto poi il ministro rivolgendosi alle opposizioni e interrompendosi più volte per il rumorio e i dissensi espressi in Aula dai banchi del centrosinistra.

Quindi ha ripreso dicendo: «Se interessa, replico. Sennò vi lascio alle vostre certezze» e «comunque io parlo a chi vuole sentire». Salvini ha citato «la mole di investimenti che sono già cantierati o che saranno cantierati in Sicilia e in Calabria e che non hanno precedenti nella storia repubblicana. Sono 28 miliardi tra strade e autostrade in Sicilia e 28 miliardi in Calabria. Da questo si parte, da un investimento che non ha uguali».

Il ponte sullo Stretto «sarà un orgoglio italiano nel mondo. Verranno da tutto il mondo a studiare, a visitare e a cercare di copiare». Sull'iter ha ricordato che «è in corso, da parte dei tecnici di Fs, lo studio sui flussi. Sono in corso tutte le valutazioni e verranno ovviamente rispettate tutte le normative su impatto ambientale e impatto paesaggistico, la progettazione in corso. Anzi, nel nome del buon utilizzo del denaro pubblico, ripartire col progetto del ponte ci metterà al riparo anche dai contenziosi miliardari che - questi sì - pendono da anni sulle nostre teste. Quindi, aspetto il contributo di tutti, però l'importante è scindere i due ruoli. Il ponte lo fanno gli ingegneri, lo curano i geologi e gli architetti, lo realizzeranno migliaia di operai».

«Le stime parlano, nell'arco del tempo, a lavorazione ultimata, di 100.000 posti di lavoro vero, fra Sicilia e Calabria. Non redditi di cittadinanza dati una tantum ma 100.000 posti di lavoro vero, fra Sicilia e Calabria». E ha concluso: «Siamo in grado di contrastare le infiltrazioni mafiose? Sì, io mi fido della magistratura, delle forze dell'ordine e anche dei giornalisti di inchiesta italiani».

13 - Seduta sospesa, alle 14 informativa del ministro Musmeci

L'aula del Senato sta discutendo e votando gli emendamenti al decreto sul ponte sullo Stretto. La seduta è stata sospesa alle 13, per  un'ora per via di impegni pregressi di alcuni gruppi parlamentari, anticipati ieri nella conferenza dei capigruppo. Inoltre, alle 14 è prevista l'informativa del ministro per la protezione civile, Nello Musumeci, sulle recenti alluvioni in Emilia-Romagna. Al momento secondo fonti parlamentari, il voto finale del provvedimento - in seconda lettura - dovrebbe esserci in serata.

15.19 - Paita (Az-Iv): «Noi siamo a favore senza se e senza ma»

«Vogliamo essere chiari: noi siamo a favore del ponte sullo Stretto senza se e senza ma. Si tratta di un'opera fondamentale per lo sviluppo della Sicilia e dell'intero Paese. Ora però il governo si metta al lavoro per realizzarlo, facendola finita con la politica degli annunci e con la pratica di prendersi meriti non suoi, come fa il ministro Salvini». Così la presidente del gruppo Azione-Italia viva al Senato, Raffaella Paita. «Investire sulle infrastrutture e progettare il futuro sono elementi essenziali per l'azione politica di una forza riformista. Naturalmente, perché il ponte non resti una cattedrale nel deserto, è necessario investire nelle opere accessorie, in particolare nelle ferrovie. Occorre trovare le risorse per completare, finalmente, l'alta velocità in Sicilia e Calabria. Il ministro Salvini, per ora, ha elencato opere realizzate e cantierate dai governi precedenti, da Renzi a Draghi, come se le avesse realizzate lui. Vedremo se saprà fare di più e di meglio», conclude.

15.44 - Lorenzin (Pd): «Salvini ha cambiato idea, ora è una priorità»

«Oggi Salvini è il più grande sostenitore del ponte sullo Stretto, ma solo qualche anno fa era il primo detrattore, sollevando dubbi 'sull'utilità e i costi', chiedendo un referendum che facesse esprimere i cittadini, affermando che c'erano 'profonde criticità sull'opera', citando 'parecchi ingegneri che dicono' che il ponte 'non sta in piedi', e ancora che ci sono altre priorità in Sicilia e in Calabria, come l'ammodernamento della linea ferroviaria. Sarebbe utile per tutti capire cosa ha fatto cambiare idea a Salvini, quando ha deciso che un'opera con così tante problematiche (le ultime, non banali, sono che già esistono navi che non passerebbero sotto la campata e che il forte vento bloccherebbe la circolazione sul ponte) che si trascina da decenni con ritardi e dietrofront, sia diventata la sua priorità». Lo dice la senatrice del Pd, Beatrice Lorenzin E prosegue: «Soprattutto sarebbe interessante sapere dove sono le risorse per realizzarla. Sorge forte il dubbio che anche questo decreto finirà come gli altri che lo hanno preceduto: in un nulla di fatto costato a oggi già 900 milioni di euro. Oggi la preoccupazione dovrebbe essere quella di realizzare un'opera fatta bene, sostenibile e duratura nel tempo. Invece sembra che ci sia ancora una volta una corsa all'applauso, senza alcun confronto sui tanti quesiti aperti per questo progetto».