Mentre la gente normale è già impegnata con la pianificazione del Ferragosto e le relative grigliate, il personale politico, invece, quest’anno, si ritrova nel pieno della definizione delle candidature al Parlamento. Invece del tradizionale barbecue, gli apparati politici, sono alle prese con la composizione delle squadre che dovranno fronteggiarsi nei prossimi 30 giorni per la conquista di un seggio in uno dei due rami del Parlamento. Per la verità, anche se metaforicamente, qualcuno sulla brace ci si trova comunque, considerato l’incertezza fino all’ultimo minuto nella definizione delle liste. Chi farà la fine della carne o del pesce di Ferragosto, al momento, è difficile ipotizzarlo. Poche le certezze.

In queste ore si stanno incastrando le ultime caselle nei collegi uninominali, e governando i posizionamenti nei listini proporzionali. Gli sherpa dei vari partiti sono immersi nella spirale di incontri, riunioni, briefing, colazioni e cene per mettere in campo mediazioni adeguate, sedare risse, conflitti, dissuadere le rivendicazioni più ardite, il tutto, bilancini alla mano, per far quadrare i conti e gli equilibri tra capicorrente, amministratori, consiglieri regionali, coordinatori territoriali e tutte le torri di Babele dei vari partiti, sia a destra che a sinistra e tra le coalizioni.  È un Ferragosto dai lunghi coltelli quello che si profila nel parallelo romano delle segreterie nazionali dei partiti.

Le direzioni nazionali sono quasi tutte convocate per questa festività dell’Assunta per approvare le liste. Le incognite sono ancora molte. Altrettanto, le questioni aperte. E ciò, espone a colpi di scena dell’ultimo minuto. Sono in tanti, infatti, ad essere appesi alle decisioni romane. E, in tanti, invece di ritrovarsi accanto a una griglia in famiglia sui monti, sui laghi, lunghi i fiumi, come da tradizione, si ritrovano nella stessa posizione degli alimenti da arrostire sulla brace.

La Nesci nel collegio Vibo-Piana

Tra le notizie dell’ultima ora, in Calabria, la candidatura di Dalila Nesci, sottosegretaria in capo al partito di Luigi Di Maio nel collegio uninominale della Camera di Vibo Valentia che comprende anche 26 comuni della provincia reggina (tra cui Palmi, Gioia Tauro, Rosarno).

La parlamentare tropeana sarà anche la capolista al proporzionale di Impegno Civico. Nel collegio, la parlamentare dimaiana potrebbe vedersela con Giovanni Arruzzolo consigliere regionale di Fi oppure con la sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo, anch’essa in corsa per ottenere la nomination nel collegio. Novità anche sul fronte del collegio di Reggio Calabria, nel quale è ormai acclarata la candidatura del deputato azzurro Francesco Cannizzaro, il Pd, invece, potrebbe schierare Mimmo Battaglia, già consigliere regionale democrat dello Stretto.

Sembra ormai definita la guida di tutte le liste proporzionali delle forze politiche più significative. Fi, alla Camera e al Sentato, dovrebbe essere guidata da Mario Occhiuto e Giuseppe Mangialavori. Fdi ha schierato Alfredo Antoniozzi e Wanda Ferro per Montecitorio e, molto probabilmente, Fausto Orsomarso per palazzo Madama. Malgrado molte indiscrezioni di stampa diano indicazioni diverse, sembra ormai quasi sicuro che, a guidare Camera e Senato per il Pd, saranno Nico Stumpo di LeU e Nicola Irto, segretario regionale del Pd. La Lega, molto probabilmente, schiererà Domenico Furgiuele alla Camera e Matteo Salvini al Senato.

Il secondo posto in lista come ultima spiaggia

È ipotizzabile, dunque, che un’altra battaglia si stia consumando nelle sagrestie delle stanze dei bottoni dei partiti: la conquista della seconda postazione nelle liste proporzionali. L’unica postazione che potrebbe garantire una semi blindatura, considerato la ristrettezza di seggi, conseguenza della riforma.

Per questa seconda postazione, concorre l’assessore regionale Tilde Minasi per la Lega, anche se, dalle parti di via Sellerio fanno sapere che nulla è stato deciso e che, la proposta della Minasi, è al vaglio insieme ad altre candidature di eguale dignità e peso.  

Per quanto riguarda il Pd, sulla scelta del numero due per la lista di Montecitorio, è in atto una battaglia senza esclusioni di colpi. Ma il silenzio è tombale. Dal Nazareno escludono categoricamente che possa essere la parlamentare Enza Bruno Bossio. L’indicazione del gruppo dirigente nazionale, infatti, sembrerebbe perentoria: gli uscenti concorrono esclusivamente per il collegio uninominale, come avevamo avuto modo di scrivere qualche giorno fa.

Il quadro tuttavia resta incerto e confuso. Sulla seconda postazione democrat, non è escluso che, dal Nazareno, possano giocarsi la carta della novità.  Dal fronte dei collegi, invece, sembra che si stia delineando la candidatura di Giusi Iemma, presidente dell’assemblea regionale Pd e vice sindaca di Catanzaro, la numero due del capoluogo di regione, dovrebbe concorrere al collegio Sud del Senato che, oltre a Catanzaro, include anche la provincia di Reggio Calabria. Al collegio uninominale 1 per la Camera, che comprende Corigliano-Rossano, i socialisti, spingono per la candidatura di Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio.

Speranza nel collegio di Catanzaro, Viscomi verso la rinuncia

La sinistra di Nicola Fratoianni, invece, spinge per un seggio all’uninominale, il nome che hanno messo sul tavolo è quello di Gianni Speranza, ex sindaco di Lamezia Terme e storico dirigente della sinistra. Una candidatura quella dell’esponente lametino che difficilmente avrebbe potuto essere soddisfatta, considerato che, SI rivendica il collegio Camera di Catanzaro, per il quale il Pd aveva già indicato il deputato uscente Antonio Viscomi. Tuttavia, da quanto si è appreso, il prof. Antonio Viscomi avrebbe chiesto di essere capolista al proporzionale, altrimenti avrebbe rinunciato. Il nuovo scenario potrebbe spianare la strada proprio all’ex sindaco di Lamezia Terme, il quale, molto probabilmente, dovrà vedersela con la deputata uscente di FdI Wanda Ferro. La partita ferrogostana delle nomination delle candidature è tutta aperta e rischia di trascinarci fino al 16 di agosto considerato la complessità della partita.