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Tonino Gentile, mi ha atteso al Ministero dello Sviluppo economico per l’intervista che gli avevo richiesto per Pubblica Piazza, ci siamo accomodati al tavolo delle riunioni in un clima di grande cordialità. Le domande che ho in serbo per lui sono tante, sia di carattere politico che inerenti alla sua funzione di governo. Tonino Gentile, infatti, non si sottopone facilmente ad interviste, è tra i politici calabresi più sobri e meno esposti mediaticamente, chiaramente, dopo Marco Minniti. Iniziamo la nostra chiacchierata televisiva, la puntata andrà in onda domani, giovedì 28 settembre, alle 22:00, sul canale 19 del DTT, in versione integrale. Qui di seguito alcune anticipazioni.
Regione e burocrazia
Seppur riservato mediaticamente, tuttavia, il sottosegretario non si sottrae alle domande e alle questioni oggetto della polemica politica calabrese. Per scaldare il clima gli chiedo subito cosa pensa della “sveglia” suonata da Oliverio contro la burocrazia regionale, all’indomani della kermesse programmatica “Cantiere Calabria”. Gentile risponde con chiarezza. “I dirigenti in questi anni chi li ha nominati, Oliverio? Oliverio, dunque, è la faccia della stessa medaglia della burocrazia”. “Se a capo di un settore metti un dirigente di tua fiducia che non risponde, -ha proseguito- tu devi avere il coraggio di rimuoverlo da quel settore”. –E ancora- “Se in determinato settore c’è un dirigente che non fa il proprio dovere, non basta solo scaricare su gli altri le proprie responsabilità –ha concluso- tu devi attuare quanto di tua competenza per risolvere il problema, con una visione di governo e non di tipo amicale”.
Poi un po’ più conciliante ha osservato: “Oliverio ha sollevato un problema giusto, ma con un metodo sbagliato. Se fossi io a dover decidere, convocherei tutti i dirigenti che ho nominato e farei loro un ragionamento molto semplice: signori siccome io fino ad ora sto facendo pessime figure, da questo momento ci dividiamo le responsabilità. Dire a tutto il mondo che la burocrazia non funziona, peraltro quando il problema del funzionamento della burocrazia non è solo un problema calabrese –ha proseguito- non risolve il problema. Abbiamo tutti lo stesso problema, ma nelle regioni del sud è ancora più forte per tutta una serie di implicazioni ambientali. E comunque, -ha aggiunto- non è solo un problema di burocrazia. La spesa, per esempio, non la fa la burocrazia, ma la fa la politica. Su questo punto non voglio fare polemiche politiche, ma sulla spesa, Oliverio, deve insistere. Chiaramente, il mio, è un consiglio finalizzato a dare una mano al Presidente della Regione, tra l’altro, nello stesso partito di Oliverio, si sostiene che sul fronte della spesa si registra un impasse che ormai dura da tanto tempo. Poi Gentile, in maniera pacata ha sottolineato: “purtroppo la politica degli annunci è utile fino a un certo punto e non possiamo dimenticare che oggi i problemi dei calabresi sono notevolissimi”.
Un’osservazione fatta quasi sottovoce quella del senatore Gentile, ma che sembra, rimarcare, il problema che sembra essere il nervo scoperto dell’azione di Governo di Mario Oliverio: passare dalle parole ai fatti. Dopo Minniti, anche Gentile, evidenzia la debolezza dell’azione della Giunta Regionale.
“La politica calabrese oggi ha tre problemi che deve risolvere –ha poi dichiarato il sottosegretario- il problema della corruzione collegato alla mafia, il problema della disoccupazione, il problema delle infrastrutture. Solo se Oliverio, rimuoverà questi tre problemi, potrà diventare un grande Presidente. Se fallisce su questi 3 obiettivi non c’è nulla da fare”.
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Zes
Lo incalzo poi sulla vicenda della ZES e sulla polemica sollevata da Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, sulla possibilità di dichiarare la seconda ZES calabrese. Sul punto il senatore Gentile è secco. “Nel decreto ministeriale le ZES riconosciute sono una per ogni regione. La prima ZES riconosciuta in Italia è stata quella di Gioia Tauro. Altre questioni non possono essere prese in considerazione. Chi dice queste cose fa semplicemente del campanilismo sterile. –E aggiunge- Intanto spieghiamo che la ZES consente di migliorare i servizi, di riqualificarli e il governo ha messo a disposizione 200 milioni di euro per 20 ZES in Italia. A rigore, alla ZES di Gioia Tauro toccherebbero 20 milioni di euro. A ben vedere, una cifra modesta, basti pensare che in Calabria, solo attraverso questo Ministero, ci sono rimesse finanziarie maggiori a quelle della ZES, il problema, dunque, è sempre lo stesso: trovare il modo per impegnare queste risorse. Bisogna cioè, rompere l’imbuto rappresentato dal fatto che i soldi arrivano in regione e si fermano. Bisogna accelerare il processo decisionale tra governi e regioni. Rispetto a tutto ciò, parlare di seconda ZES a Catanzaro o a Cassano, non è corretto e ne realistico. Ai calabresi bisogna dire la verità.
Ospedale di Praia a Mare
Alla fine incalzato dalla mia domanda il senatore non si sottrae anche dal dire la sua sulla questione dell’ospedale di Praia a Mare, gli faccio osservare che la sua comunicazione e del Ministro della sanità, Lorenzin, sull’imminente apertura dell’ospedale dell’importante centro dell’alto Tirreno ha provocato molta irritazione in alcuni ambienti del PD. “Le forze politiche si attardano, purtroppo su schemi vecchi –afferma- io sono intervenuto su questa vicenda quando ho capito che il meccanismo si era inceppato, ovvero, allorquando ho compreso che le sentenze non sarebbero state eseguite. A quel punto, sollecitato anche da tanti Sindaci del territorio, senza contare che, sulla vicenda qualche mese fa, alcuni dirigenti del PD sono stati apertamente contestati, dirigenti, tra l’altro di primissimo livello. Ho sempre pensato che non fosse giusto che un ospedale di frontiera, come quello di Praia, con un patrimonio professionale di altissimo livello dovesse chiudere dovesse chiudere –ha affermato-. Non c’è stato niente da fare nel 2010 questo ospedale venne chiuso. Nel 2017 questo ospedale verrà riaperto. Senza accampare meriti, i meriti poi, li deciderà il popolo, quando capirà che tu oggi hai ripristinato un servizio che fino ad ieri era impedito. Certo, poi ci sono le tifoserie, i nostri amici hanno voluto ringraziare Gentile, hanno voluto dire grazie alla Lorenzin. Ma poi mi chiedo: perché non l’avrebbero dovuto fare? Tra l’altro noi siamo andati a Scalea, il ministro Lorenzin in diretta televisiva ha preso degli impegni, questi impegni dopo due mesi sono stati mantenuti. Certo poi si dice, ma c’era una sentenza positiva, e ci mancherebbe, c’era una sentenza a favore, ma purtroppo le carte stagnavano in un qualche cassetto. Se la Lorenzin è stata così brava, dietro le nostre sollecitazioni, a riaprire l’ospedale di Praia a Mare, io credo che gli vada dato atto, molti non lo hanno fatto per quella miopia politica che è il male endemico della Calabria: non riconoscere agli altri quello che di buono si fa per la propria terra”.
L’intervista integrale del senatore Gentile potrete vederla giovedì 28 settembre alle 22:00 sul canale 19 di LaCtv nel corso della puntata Pubblica Piazza, condotta dal direttore di lacnews24.it, Pasquale Motta. Anche in diretta streaming