Il voto per le regionali comincia ad essere metabolizzato da coalizioni e partiti che si preparano già ai prossimi appuntamenti elettorali e a nuovi assetti dentro il Parlamento.

M5s in crisi nera

Ad uscire peggio dalle urne sono sicuramente i Cinque Stelle che rischiano di scomparire dopo i risultati ottenuti in Emilia e Calabria. E se le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico aprono sicuramente una nuova fase, le divisioni del Movimento in Calabria sul nome di Francesco Aiello saranno di difficile ricomposizione. Il deferimento di Nicola Morra ai probiviri dopo la dichiarazione relativa al suo non voto per il Movimento alle regionali è solo l’inizio della resa dei conti interna che non sarà priva di tutti i colpi bassi possibili.

Liste deboli per la Lega in Calabria

A prescindere dai commenti di facciata che salutano l’ingresso della Lega in Consiglio regionale con 4 consiglieri, i numeri ottenuti dal partito di Matteo Salvini sono deludenti rispetto alla vigilia. Non solo. I ragionieri del Carroccio stanno notando come i voti di lista raccolti dal partito siano quasi il doppio rispetto a quelli ottenuti dai candidati in un certo modo indicando una debolezza delle liste e, dunque, una responsabilità del commissario regionale Cristian Invernizzi, il cui operato è sotto la lente dei vertici nazionali.

 

Nella Circoscrizione Sud, ad esempio, dove il partito è andato peggio scendendo sotto il 10% e perdendo più di 12 punti rispetto alle elezioni europee, ad esempio, il dato è clamoroso. La Lega raccoglie come voti di lista qualcosa come 19.926 voti, mentre i candidati ne ottengono circa la metà con 10.339. Seppure in proporzioni leggermente più ridotte il dato si ripete anche al Centro (24.676 per i candidati e 40.708 alla lista) e al Nord (19.703 voti ai candidati e 40.708 alla lista).

Cresce l'area dei moderati

Chi sorride pienamente, invece, è l’area moderata della coalizione di centrodestra con Forza Italia che fa il botto e legittima nuovamente il ruolo di Silvio Berlusconi che non fa altro che parlare di Calabria negli ultimi giorni. Astro nascente del nuovo corso azzurro è sicuramente Francesco Cannizzaro che ha ottenuto i migliori numeri a Reggio e offerto una preziosa sponda a Jole Santelli nel momento più difficile delle trattative interne per individuare il governatore. Agli azzurri si affianca l’Udc che con il 7% fa sorridere Lorenzo Cesa e Francesco Talarico che già immaginano di rimettere in mare la balena bianca.

 

Si fa meno festa dentro Fdi che raccoglie ottimi risultati ma va a portare in Consiglio proprio i candidati meno affidabili, quelli cioè che provenivano da altre aree politiche, come Domenico Creazzo e Giuseppe Neri a Reggio o Luca Morrone a Cosenza.

Pd verso comunali a Reggio e Congresso regionale

Dall’altro lato della barricata, pur dovendosi leccare le ferite per una bruciante sconfitta, il Pd di Nicola Zingaretti e Stefano Graziano, pare essere riuscito nell’operazione di pulizia eliminando la vecchia generazione dei capibastone e mirando ad un nuovo corso, dentro il quale Nicola Irto potrebbe avere un ruolo determinante forte delle 12mila preferenze raccolte nella Circoscrizione Sud. Sarà inevitabile, a questo punto, prepararsi però alla celebrazione di un congresso regionale per fare in modo che il partito finalmente possa camminare sulle proprie gambe. Così come si dovrà non perdere tempo nell’aprire un dibattito chiaro sulle comunali a Reggio Calabria che già agitano spettri e hanno costretto Mimmetto Battaglia, ex capogruppo del partito in Consiglio regionale e primo dei non eletti dietro Irto, a smentire sul proprio profilo facebook una sua possibile come candidato sindaco.