«Non sono pentito di essermi dimesso da sindaco, a maggior ragione perché vedo che  ancora oggi grande è l’apprezzamento dei cittadini per quella mia scelta». Parla per la prima volta in pubblico l’ex primo cittadino di Polistena, Marco Policaro, ad un anno dalla sua uscita di scena e lo fa in occasione dell’annuncio del suo ingresso nel Pd in una conferenza stampa a cui partecipa il segretario regionale, Nicola Irto. Venuto a porre il suggello su una operazione politica volta a rilanciare il circolo cittadino, da anni commissariato, ma soprattutto sulla strategia che punta allo sgretolamento e alla cooptazione, qui come altrove, della sinistra che è fuori dal Pd.

Con Policaro e Irto c’è anche Antonella Giancotta, anche lei in fuga da quel Pci di cui è stata rappresentante – da indipendente – nella giunta guidata dal sindaco che si dimise per il coinvolgimento di alcuni congiunti nell’operazione antimafia Faust. Quest’ultima ha spiegato che nel settembre scorso, in occasione delle elezioni che hanno portato alla vittoria del Pci, con l’elezione del sindaco Michele Tripodi, era ancora vicina alla coalizione – tanto da aver ricevuto la proposta di ricandidarsi che non ha potuto accettare «per via di problemi personali sopraggiunti» - con la successiva scelta di entrare nel partito di Letta e nell’assemblea regionale.

«Ringrazio alcuni componenti del Pci – ha detto Giancotta con ironia – perché la loro interpretazione delle mie decisioni mi ha fatto ritornare la voglia di fare politica». Irto, rivolgendosi ad una platea punteggiata anche dalla presenza di diversi sindaci della Piana reggina, ha posto l’accento «sulla fase nuova che pure nei territori deve sentirsi». Tra gli astanti anche i leader delle diverse anime che in città hanno a lungo duellato, costringendo il partito ad un lungo commissariamento – ovvero Giovanni Laruffa e Michele Spanò – nonché l’ex assessore Antonio Baglio, anche lui tesseratosi dopo diversi anni di autoallontanamento dal partito.

«C’è una fase nuova in generale – ha sottolineato Irto – e lo si vede dalla stanchezza che sembra colpire il presidente Occhiuto: tutti i giorni comunica di voler comunicare, ma i fatti che i calabresi che aspettano effettivamente non si vedono». Né Policaro, né Giancotta hanno fatto attacchi diretti - o controrepliche agli ex compagni di partito – dicendosi «proiettati a ricostruire, insieme ad altri, un partito che fa della democrazia la vera pratica rivoluzionaria» e che per il momento è fuori dal Consiglio. L’ex sindaco però ha voluto lanciare un messaggio in codice agli attuali amministratori: «Nel presente e nel futuro il nome di Policaro non si può cancellare con tanta semplicità, non foss’altro perché le opere pubbliche che il Comune sta realizzanrfewtdo sono frutto della pianificazione e delle determinazioni del mio mandato».