«Sono sconcertanti i dati del Sole 24 Ore che anticipano la relazione semestrale al Parlamento della Corte dei Conti, relativamente alla spesa effettiva dei fondi del Pnrr». È quanto dichiara Maria Elena Senese, segretario generale FenealUil Calabria.

La sindacalista in una nota ripercorre i dati pubblicati dal giornale economico. In base a quanto emerso dal sistema ReGis, il cervellone telematico della Ragioneria generale che censisce in tempo reale tutte le articolazioni del Piano, i magistrati contabili calcolano in 20,441 miliardi la spesa effettiva realizzata a fine 2022. Con un aggiornamento ulteriore al 13 marzo scorso, il contatore sale a 23 miliardi, legati a 107 (105 investimenti e 2 riforme) delle 285 misure elencate dal Pnrr. Il tasso di realizzazione si attesterebbe quindi al 12% delle risorse complessive messe a disposizione da qui al 2026.

«Un dato allarmante» lo definisce la Senese, secondo la quale adesso è necessaria «non solo una revisione complessiva del Pnrr, ma soprattutto occorre rafforzare le amministrazioni comunali, prive di personale e di tecnici competenti con una task force di esperti, anche avvalendosi dell’università. I problemi che ostacolano la partecipazione ai bandi del Piano di ripresa e resilienza sono tanti e monitorarli tutti è difficile.  Al Sud, il 62% dei Comuni ha giudicato "complessa" la partecipazione ai bandi del Pnrr (contro il 57 per cento del Centro-Nord) e, secondo quanto ricostruito dalla Svimez, ci vogliono nove mesi in più rispetto alla media nazionale per costruire le infrastrutture sociali. 

«Riteniamo - conclude la sindacalista - che la realizzazione del Pnrr, abbia di gran lunga la precedenza sulla flat tax e sul Ponte sullo stretto. Pertanto per non fallire servono tecnici esperti al servizio di cittadini e amministratori».

Le difficoltà che stanno incontrando i Comuni nel reperire i tecnici indispensabili per mettere a terra le risorse del Pnrr ve le abbiamo già raccontate. Resta il dubbio però di capire a che punto sia la misura in Calabria. Questa rimane una bella domanda alla quale pure il senatore Nicola Irto ha provato a  dare una risposta quando era ancora consigliere regionale. In queste vesti, infatti, insieme a tutti i colleghi del Pd, aveva presentato una interrogazione al presidente Roberto Occhiuto sul tema. In particolare, l’interrogazione prendeva le mosse dal fatto che alcuni dei bandi fin qui emanati non hanno avuto la pubblicità necessaria affinché la partecipazione potesse essere la più estesa possibile e che alcune regioni italiane, come l’Emilia Romagna, hanno attivato un portale ad hoc nel quale trovare tutte le informazioni relative al Pnrr, ai bandi, alle risorse disponibili, agli stati di avanzamento e a tutti gli interventi posti in essere.

Fatte queste premesse, il gruppo del Pd chiedeva “quali iniziative la Giunta intenda intraprendere per aumentare la pubblicità e la trasparenza in ordine alla spesa dei fondi del Pnrr e se sia stata valutata la possibilità di dedicare al Pnrr un portale esclusivo da mettere a disposizione di tutti i calabresi”.

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Da quello che ci risulta, l’interrogazione, che risale al 4 novembre scorso, non ha trovato risposta. Per cui, possiamo dire che, se nel Paese la spesa è arrivata all’incirca al 12%, il dato calabrese rischia di essere molto più basso se non subirà un’accelerazione che deve partire non solo dai sindaci, ma anche da un necessario ruolo di coordinamento e sostegno da parte della Regione.