Piace anche a Pizzo, dove si vota dopo lo scioglimento per mafia del consiglio comunale, il varo del “Patto per la Città”. L’iniziativa, lanciata dal coordinamento provinciale di Libera e dall’associazione "Insieme per il comune" – e proposta nei mesi scorsi per il capoluogo di provincia – punta a creare una collaborazione vincolante tra amministratori e associazioni, e viene quindi estesa – in vista del voto del 12 giugno – a partire dalla campagna elettorale in corso.

«Per il 6 giugno – ha affermato Ferdinando Pietropaolo, presidente dell'associazione "Per il bene comune", nel corso della puntata di oggi di Prima della notizia – abbiamo convocato, insieme ad altre associazioni di Pizzo, i candidati ma pensiamo che la formula debba vincolare anche i cittadini: si chiede e si offre collaborazione nel nome del bene comune, e non certo per interessi di parte».

C’è dunque attesa per capire chi e come avverrà la formalizzazione di un vero e proprio contratto «che – ha aggiunto il coordinatore provinciale di Libera, Giuseppe Borrello – è stato invocato dalle stesse associazioni cittadini».

Si sancirà quindi un impegno di collaborazione, una formula nuova di cittadinanza attiva, che ha anche una finalità preventiva. «Abbiamo notato – ha concluso Borrello – che nel caso specifico di Pizzo, dove lo scioglimento ha scombussolato le certezze di almeno 20 anni di vita amministrativa, l’elaborazione del trauma è avvenuta con parecchi limiti, e dunque pensiamo che questo patto possa servire anche per instillare gli anticorpi contro il malaffare e la corruzione, spingendo i cittadini a vigilare affinché si proceda in nome di diritti e non di interessi particolari».