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Arriva in Consiglio regionale il Piano dei Trasporti dopo l’approvazione in Commissione e dopo che lo stesso Consiglio ne aveva già approvato le linee guida durante lo scorso mese di agosto. Grande attesa a palazzo Campanella dove sono arrivati tanti amministratori locali convinti di presenziare ad un momento storico. Ed invece proprio nel cuore del dibattito avviato dopo le relazioni del presidente della Commissione “Ambiente” Bevacqua e dell’assessore alla Logistica Russo, arriva il colpo di scena.
“Qualcuno dovrebbe chiarire cosa stiamo facendo in Aula. Stiamo approvando il Piano dei Trasporti o si tratta di una discussione generale?”. La domanda è del consigliere regionale del Pd Carlo Guccione.
Panico tra i banchi del governo e plausi dai banchi dell’opposizione. I forzisti Nicolò e Cannizzaro, infatti, si uniscono alla domanda di Guccione. Irto passa la parola all’assessore che spiega: «Oggi non approviamo il Piano ma stiamo raccogliendo ulteriori elementi per renderlo il più completo possibile adottando una proposta definitiva. La Regione lo aspetta dal 1997 e si tratta di uno strumento che durerà per molti anni. Credo che questo sia il modo più idoneo di procedere».
Intento nobile, ma effetto comico. In Aula erano tutti convinti che, dopo l’approvazione in Commissione, il Piano arrivasse per l’ok definitivo. Lo erano anche gli amministratori della Sibaritide arrivati a Reggio per assistere al dibattito, sperando che all’interno del Piano venisse inserita la realizzazione di un aeroporto proprio su quel territorio. Probabilmente si sarebbero risparmiati il viaggio sapendo che si sarebbe trattato soltanto di una seduta interlocutoria e, soprattutto, che l’aeroporto non sarà realizzato, anche se inserito nel Piano. E forse anche il presidente della Commissione “Ambiente” Mimmo Bevacqua si sarebbe risparmiato un po’ di trionfalismo su facebook per un semplice passaggio di aggiornamento.
Il Piano concluderà il suo iter il prossimo 9 novembre dopo aver passato l’esame della Vas, Valutazione Ambientale Strategica. Da quel momento potranno essere presentati ulteriori emendamenti. Così come ha ricordato all’Aula Carlo Guccione, prima di abbandonare i lavori in segno di protesta, e poi ha confermato lo stesso assessore Russo.
Con tali premesse si capisce che il dibattito seguito non poteva che essere del tutto evanescente, con la maggioranza a provare di salvare il salvabile e tentare di nascondere le divisioni sulla questione dell’aeroporto della Sibaritide che probabilmente sarà inserito nel Piano ma semplicemente come possibilità futuribile. Lo stesso assessore Russo ha dovuto stoppare gli interventi di segno opposto, compreso quello del consigliere Aieta, ricordando il difficile momento che stanno attraversando gli altri aeroporti calabresi. «Solo dopo aver messo in regola gli altri scali – ha ricordato – si potrà discutere di nuovi progetti».
L’opposizione ha approfittato del momento per affondare le proprie stoccate. Il consigliere di Azione Nazionale Fausto Orsomarso è andato giù duro: «Il Piano è assai fumoso e sembra un libro dei sogni che non si capisce come possa essere realizzato. Molti punti sono delle semplici chimere come quella relativa all’aeroporto di Sibari». Sulla stessa lunghezza d’onda Nicolò: «soltanto una raccolta di buoni propositi» e Cannizzaro «aspettiamo di capire come si potrà arrivare agli obiettivi prefissati dall’assessore».
Alla fine, però, non si vota nulla perché non c’era nulla da votare e, dunque, anche gli eventuali emendamenti saranno presentati successivamente.
Norma per gli Lsu-Lpu
L’Aula ha approvato la proposta di legge recante: “Norme per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili” e il loro assorbimento nel bacino regionale.
«Si tratta - ha spiegato il capogruppo del Pd Romeo - di lavoratori fuoriusciti dal bacino per prestare lavoro di pubblica utilità in Società poi sciolte per infiltrazioni mafiose». Molti di loro arrivano dall’ex Multiservizi di Reggio Calabria.
L’informativa sugli aeroporti
Alla fine della seduta del Consiglio, il presidente della Giunta Mario Oliverio ha preso la parola per svolgere un’informativa in ordine al difficile momento che attraversano gli aeroporti della Calabria.
«A Crotone - ha spiegato Oliverio - è andato male in confronto tra la Ryanair e la Curatela fallimentare. La compagnia aerea ha chiesto di poter garantire un volo fino ad aprile Crotone - Milano con un’interruzione nel mese di dicembre e di avviare due collegamenti per Bologna e Londra dal mese di aprile dell’anno prossimo». La Curatela, però, secondo quanto riferito da Oliverio, avrebbe rifiutato perché sarebbe stato alterato il contratto.
In ogni caso, ha spiegato Oliverio: «La chiusura dell’aeroporto di Crotone è temporanea, non è tombale. Noi non molliamo - ha detto ancora Oliverio - Il bando indetto dall’Enac per la gestione degli scali di Crotone e Reggio concluderà le procedure entro la fine dell’anno e consentirà una riorganizzazione del sistema. Il soggetto o i soggetti che risulteranno vincitori dovranno essere garanzia di rilancio e assicurare un potenziamento delle rotte o dei voli. Io - ha aggiunto il presidente di Regione - auspico che questo passaggio sia nella direzione di una gestione unitaria degli aeroporti calabresi. Ritengo - ha concluso Oliverio - che i tanti guai del passato possano essere risolti attraverso una gestione di vasta scala».
Punta tutto sulla gestione unica Oliverio anche per rilanciare l’aeroporto di Reggio, la cui società di gestione, la Sogas spa, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Reggio Calabria appena qualche giorno fa. «La Regione - ha assicurato il presidente - ha già prestato le più ampie garanzie per fornire la liquidità necessaria ad affrontare i tre mesi di esercizio provvisorio fino all’affidamento alla nuova società».
In ogni caso, rimane l’attesa per capire se il centrosinistra, una volta ultimata la procedura Enac, farà arrivare una legge di riordino in grado di evitare gli errori fatti nel passato e che stanno di fatto condannando la Regione ad un inquietante isolamento.
Riccardo Tripepi