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CATANZARO - Le primarie sembrano ormai un passaggio obbligato. Il Pd non potrà farne a meno. E Mario Oliverio, da mesi in campagna elettorale sui territori potrebbe avere vita facile. Il condizionale è d’obbligo, perché in queste ore tutta l’area renziana sta cercando di trovare una candidatura che possa fare da contraltare al presidente della provincia di Cosenza. Magorno e soci lavorano a questo obiettivo. Matteo Renzi, invece, studia come mettere tutti in fuori-gioco, dal momento che non intende perdere nell’unica regione nella quale si voterà entro il prossimo autunno.
Le regole. Prima, molto prima, bisognerà affrontare le primarie. E se la consultazione dal basso interesserà l’intera coalizione per statuto nel PD potrà presentarsi soltanto chi otterrà il 35% delle firme dei delgati all’assemblea. Obiettivo semplice per Oliverio, più difficile tra i moderati, salvo accordi dell’ultimo momento tra le varie aree. Demetrio Naccari Carlizzi trova resistenze importanti. Dunque non è lui l’uomo della provvidenza. Allora, si studia una terza via. Individuare un candidato, in vista dell’assemblea regionale del 30 Giugno prossimo che stia bene a tutti.
Opzione Canale per rompere le righe. Così si è iniziato a fare il nome di Massimo Canale. Ma è parsa più una opzione, quest’ultima per rompere il fronte ex bersaniano. Dall’esterno, potrebbero invece arrivare altre figure.
Gli altri nomi nel cassetto. I nomi al momento in stand-by sono quelli di Florindo Rubbettino, il giovane imprenditore tirato in ballo nelle passate settimane, del docente universitario Antonio Viscomi e del magistrato Salvatore Boemi. Intanto questa mattina si riuniscono a Lamezia Terme la segreteria regionale e il gruppo di palazzo “Campanella” che nella giornata di giovedì dovrà andare in aula per votare l’assestamento di bilancio.