LAMEZIA TERME - Papa nero, primarie, terza via. Il Partito Democratico calabrese è al bivio. Nelle prossime ore dovrà scegliere la strada da seguire per conquistare palazzo Alemanni. Il cammino si presenta assai tortuoso e ricco d’ostacoli. Per spianare la strada in vista del vertice romano con il vice segretario Lorenzo Guerini, in programma mercoledì, l’area renziana del partito si è ritrovata nella sede regionale di Lamezia Terme. All’ordine del giorno, più del caso Rende, roccaforte rossa espugnata dal centrodestra, le elezioni regionali e le modalità da adottare per scegliere o selezionare l’aspirante governatore della Calabria in quota Pd.

 

Il Papa nero. Sullo sfondo la solita guerra tra correnti che rischia di lacerare il partito e che sta spazientendo i vertici romani, più che mai decisi a neutralizzare sul nascere eventuali nuove faide calando dall’alto il nome giusto per riportare il partito democratico nella stanza dei bottoni dell’amministrazione regionale. Il papa nero è l’opzione numero uno al vaglio del premier che dopo aver incassato il no del magistrato Nicola Gratteri starebbe aspettando una risposta dall’editore Florindo Rubbettino. L’ultima idea di Matteo Renzi non sembra però trovare consensi tra i big calabresi del partito.

 

Opzione primarie. A sinistra, ad esempio, si pensa alle primarie ed ai blocchi di partenza, già da diversi mesi, è pronto Mario Oliverio. Per l’area-renziana si è auto-candidato Demetrio Naccari Carlizzi che potrebbe essere seguito a ruota da Mario Maiolo, più lettiano che renziano, ma comunque non inviso alla corrente centrista.

 

La terza via. Tra il Papa Nero, calato dall’alto e scelto all’interno della società civile, e le primarie con in lizza volti più o meno noti, potrebbe però spuntarla l’opzione C, ovvero la terza via che riporta nuovamente a Roma, tra Montecitorio, palazzo Madama e palazzo Chigi. Si sussurra che per evitare dissidi, faide e guerre intestine, il candidato in grado di fare sintesi tra le diverse anime del partito e garantire unità e spirito di condivisione possa essere pescato all’interno dell’assortita deputazione calabrese. In pole position ci sarebbe Marco Minniti, potentissimo e accreditato sottosegretario del governo Renzi, per più di qualcuno l’uomo ideale per mettere tutti d’accordo. E tra i nomi che avanzano figurano anche quelli di due donne: Maria Carmela Lanzetta, ministro degli affari regionali, e Doris Lo Moro, apprezzato capogruppo democrat nella commissione Affari Costituzionale del Senato. Outsider da non trascurare.