C’è anche l’ex sindaco Marco Policaro tra i colpi messi a segno dal Pd a Polistena, nella campagna di tesseramento in vista del congresso regionale del prossimo week end. Insieme a lui, l’altra figura che proviene dalla sinistra comunista è Antonella Giancotta, suo assessore nella giunta della quale l’ex primo cittadino decretò la fine allorquando – tra le polemiche – rassegnò le dimissioni.

Con Policaro e Giancotta, segna invece il suo rientro nel partito il già assessore Antonio Baglio, per lui si tratta di un passaggio cruciale che può determinare la fine delle ostilità in un circolo da tempo commissariato, essendo in tanti a riconoscergli doti di equilibrio tra le diverse correnti.

Anche a Polistena, quindi, come nel resto della provincia, l’opera di proselitismo del candidato a segretario regionale Nicola Irto - ma soprattutto l’appeal che l’ex capogruppo Sebi Romeo continua ad avere nei circoli – determinano risultati politici rilevanti, e gli innesti vengono letti come dei veri propri colpi grossi tra i 2276 iscritti della provincia. Nella geografia di un partito che in queste ore completa le due liste per eleggere i componenti dell’assemblea regionale, nel territorio della Piana spicca il doppio dato di Polistena, città guidata da un monocolore comunista.

Nel borsino delle tessere staccate, la cittadina risulta al primo posto per numero di nuovi democrat – 50 a fronte di un centro più grande come Gioia Tauro dove non si va oltre le 13 tessere – ma quel che sta facendo notizia è soprattutto la biografia politica di Policaro. Questo ingresso rimette in pista una figura che lo scorso anno di questi tempi aveva rinunciato alla fascia – perché da non indagato si era dimesso per il coinvolgimento di due congiunti nell’operazione antimafia Faust – senza mai contestare il vertice del suo ex partito, il Pci, che, si disse all’epoca, controvoglia gli aveva fatto bere il calice amaro del forfait inaspettato.

Seguirono, dopo il commissariamento dell’ente, le elezioni che portarono al trionfo di quello che era il vice di Policaro – Michele Tripodi, leader di un’area che nel frattempo ha perso un’altra pedina, l’ex assessore Nelly Creazzo, passata con Dema – e si vedrà se il nuovo democrat sceglierà di fare piena luce sulle modalità che lo spinsero al passo indietro, lasciando campo libero all’uomo del quale fino a quel momento era stato il delfino politico.