Ennesimo scontro nel Pd vibonese, dove volano gli stracci tra il consigliere regionale Michele Mirabello e il deputato Antonio Viscomi. Ad aprire le ostilità è stato Mirabello, che ha duramente stigmatizzato l’annunciata partecipazione dell’ex vice presidente della giunta regionale a un dibattito pubblico sulla sanità calabrese, in programma sabato prossimo a Serra San Bruno.

 

L'attacco di Mirabello

«Leggo con stupore - ha sottolineato Mirabello - della imbarazzante partecipazione di Viscomi ad una iniziativa organizzata a Serra San Bruno dal gruppo di opposizione denominato "liberamente" con la presenza dei deputati Ferro e Mangialavori. Meraviglia che il deputato neoletto nella lista proporzionale del Pd, che ancora fino ad oggi, nonostante ripetuti inviti alla direzione ed all'assemblea provinciale, non ha mai varcato le porte della Federazione che di più e meglio ha contribuito alla sua elezione, preferendo sporadiche iniziative sul territorio, molto spesso organizzate da soggetti politici che in campagna elettorale hanno votato pubblicamente e scientemente altre coalizioni ed altri candidati, agisca in maniera così scomposta e provocatoria».


Una partecipazione che secondo il consigliere regionale è «emblematica del tentativo di perseguire una inaccettabile mutazione genetica del Partito». «Fa specie – ha continuato Mirabello - che proprio Viscomi, abile a fare filippiche e dotte dissertazioni su ciò che dovrebbe essere un partito senza averlo mai ha conosciuto e frequentato, menando vanto di "parlare chiaro per guardare lontano", si agiti nella totale ambiguità politica, alimentando confusione, ignorando i circoli e le amministrazioni comunali che gli hanno consentito di sedere in Parlamento e calpestando la loro dignità ed il loro lavoro quotidiano con iniziative che si prestano ad interpretazioni strumentali e distorte».

 

La replica di Viscomi

Parole alle quali il parlamentare ha replicato a stretto giro, sottolineando «l’aggressività verbosa e offensiva» del compagno di partito.
«Mirabello - rimarca Viscomi - lamenta la mia partecipazione a un incontro sul tema “ Emergenza Sanità”, al quale sono stato invitato insieme agli altri deputati e senatori del vibonese. Per come mi è stato preventivamente assicurato dagli organizzatori, allo stesso incontro sono stati invitati anche i sindaci e i consiglieri regionali del territorio. Di tutti i partiti, senza distinzione alcuna, perché la sanità è problema troppo serio per i cittadini e non può essere affrontato sulla base di sterili contrapposizioni».

 

L’ex vice presidente della giunta Oliverio, quindi, cerca di stanare Mirabello, mettendo l’accento sul fatto che il problema potrebbe essere esclusivamente nella sua presenza a Serra San Bruno, feudo politico dell’ex deputato Bruno Censore, al quale Mirabello è vicinissimo.
«Parlare e confrontarsi con chi appartiene ad altri partiti e la pensa diversamente – continua Viscomi - dovrebbe essere cosa normale in un paese normale: l’ho sempre fatto e lo continuerò a fare, senza perdere la mia identità e le mie convinzioni. E lo farò in pubblico, in modo trasparente ed aperto. O forse devo pensare che il problema stia tutto nel fatto che gli organizzatori - un movimento civico locale - non sono in sintonia con l’amministrazione comunale?».

 

Infine, il richiamo all’esito delle ultime Politiche: «Le elezioni di marzo hanno dimostrato in modo chiaro che i partiti devono tornare ad imparare l’arte di ascoltare, con umiltà e senza presunzione: tanti che erano su piedistalli dorati sono caduti, dalle Alpi alla Sicilia. Convinto di ciò ho chiesto fin da subito a tutti i dirigenti del Partito democratico di organizzare incontri aperti nei territori per riprendere l’iniziativa politica. Lo stanno facendo molti sindaci, amministratori, segretari di circolo del catanzarese e pure la Federazione provinciale di Vibo sta preparando iniziative varie che spero il segretario possa portare a veloce compimento secondo la sua visione. Sabato parleremo di sanità. Dirò quello che penso. Ma soprattutto ascolterò i cittadini, per i quali la tutela della salute non è e non può essere oggetto di polemiche ma deve diventare una priorità comune e condivisa tra tutte le forze politiche».