Il commissario regionale del partito torna a chiedere “un atto di generosità” al governatore anche in relazione al mutato quadro nazionale: «Con i 5 stelle siamo disponibili a ragionare su un nome condviso»
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Dopo l’accordo Pd-M5S a livello nazionale, in Calabria l’assalto ad Oliverio è diventato totale. Il commissario regionale del partito Stefano Graziano, per l’ennesima volta negli ultimi giorni, torna a pestare sull’acceleratore e chiede al presidente della Regione di fare un passo indietro e compiere “un atto di generosità”. Oggi ancora più di ieri perché il mutato assetto dei partiti a livello nazionale avrà immediate ricadute a livello locale.
«Il quadro nazionale – dichiara Stefano Graziano - cambia anche gli scenari locali. Siamo disponibili e pronti a ragionare, andiamo oltre la candidatura di Oliverio, su una strada che il Pd della Calabria stava già seguendo, quella del rinnovamento. Abbiamo spiegato le ragioni per le quali riteniamo di dover cambiare e oggi possiamo farlo ancora di più con uno scenario nazionale che si può realizzare su base locale».
Mettendo da parte il presidente uscente logorato dalla sua stessa maggioranza in Consiglio regionale e inviso a larga parte del Pd calabrese.
«C'è stata una riunione del gruppo dirigente all'inizio di agosto e abbiamo chiarito la posizione della segreteria e del commissario regionale esplicitando quella che era la nostra volontà di cambiamento - sottolinea ancora Graziano - Oliverio sarà protagonista certo, non lo vogliamo tenere fuori, ma non candidato governatore. Al presidente della Regione Calabria abbiamo chiesto un atto di generosità e di responsabilità in un momento così delicato per contrastare l'avanzata di una destra pericolosa, xenofoba ed estremista».
Infine il messaggio di apertura totale ai grillini: «Con i 5 Stelle siamo disponibili a fare un ragionamento, lavoriamo a un candidato presidente di scenario diverso da condividere e che rappresenti il cambiamento».
Parole che, al momento, segnano fine corsa per Mario Oliverio che adesso dovrà decide se rispondere “obbedisco” oppure procedere per la propria strada consumando uno strappo con il partito e provando in solitaria un’avventura, magari attraverso la legittimazione delle primarie istituzionali.
All’interno dei Cinque Stelle calabresi, invece, si continua a registrare freddezza intorno ad un’ipotesi di questo tipo, con Laura Ferrara che continua a rimandare al mittente ogni ipotesi di accordo a livello locale.
Le decisioni, però, anche in questo caso saranno prese a Roma e la sensazione è che l’abbraccio tra Grillo e Zingaretti, stavolta, non potrà essere episodico, specialmente se il governo nazionale dovesse avviarsi con l’ambizione di arrivare a fine legislatura.
Riccardo Tripepi