Vittorio Pecoraro, segretario provinciale del Partito Democratico di Cosenza azzererà la sua segreteria. Lo ha comunicato durante la direzione regionale di ieri pomeriggio dove, tra le altre cose, il senatore Nicola Irto ha annunciato un’estate militante tra Autonomia differenziata, salario minimo e legge sulla sanità pubblica. I democrat, nella vasta provincia bruzia, durante le ultime elezioni Europee hanno riscontrato problemi non da poco provenienti dalle urne.  

In particolare, a fronte del 24,11% celebrato da Elly Schlein, dal Pollino allo Stretto non si è andati oltre il 15,88%: la percentuale peggiore di tutta la Circoscrizione Meridionale. I numeri, però, in provincia di Cosenza sono scesi ancora di più fino al 14,21%, più o meno in linea con le politiche del 2022. Pecoraro, nel suo intervento, ieri ha parlato di risultato a macchia di leopardo e della necessità di intervenire con forza laddove non si è riuscito a sfondare il muro del 10%. «O come a San Giovanni in Fiore dove ci siamo fermati all’11% - aggiunge -. In comuni di tali dimensioni sono risultati lontani dagli standard minimi».

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Il Pd cosentino, il problema sullo Ionio e la nuova segreteria

L’allarme suona da tempo in riva allo Ionio e non solo a Corigliano Rossano dove alle comunali la lista del Pd ha preso il 3%. «Qualcuno sostiene che necessiti di maggiore attenzione. A Corigliano Rossano - spiega al nostro network Pecoraro – abbiamo portato la segretaria Elly Schelin e fatto sei direttivi. Cosa si poteva fare di più, fermo restando che il candidato da noi sostenuto ha stravinto? A Mirto ha vinto nostra candidata, ma le criticità restano, mentre a Cariati i problemi sono evidenti. Io non gioco allo scarico barile e mi assumo le responsabilità per conto della Federazione. Anche perché negli ultimi mesi ho lavorato in serenità».

Il riferimento è ai consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, con cui pare aver sotterrato l’ascia di guerra in nome di una ritrovata unità di intenti. L’azzeramento della segreteria viene letto anche come un assist a loro due, che fin dal primo momento ne avevano contestato la legittimità dando il via ad una guerra senza quartiere di cui perfino Roma si era interessata. «Azzero la segreteria perché ci sono criticità e vanno scritte pagine nuove – prosegue il segretario provinciale -. Risulterà molto più piccola e snella. Penso che sarà composta al massimo da 7 persone». Probabilmente una per ogni area del frastagliato mondo del Pd di Cosenza.

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Il tema delle espulsioni e i congressi autunnali

Un tema molto caldo è quello delle espulsioni. Come noto, Tinto, Graziadio e Trecroci, i tre consiglieri comunali di Cosenza defenestrati, hanno fatto ricorso alla commissione di Garanzia regionale. A quella provinciale è nel frattempo arrivata una segnalazione su otto iscritti, tra cui la record woman di preferenze e imminente presidente del Consiglio Rosellina Madeo, dal circolo di Corigliano Rossano che però si è candidata in una lista civica pur essendo consigliere provinciale del Pd.

«Ci sono delle regole e sono per il rispetto delle norme. È vero che il Partito Democratico per qualcuno è stato un taxi - conclude Pecoraro - ma non possiamo fare dei processi sommari in ogni comune per espellere persone. Capiamo tutti insieme, pertanto, se esistono i presupposti per ricostruire il rapporto con chi ha sbagliato. Invito pertanto ad una soluzione politica, anche perché abbiamo bisogno di strutturarci sempre meglio. A tal proposito annuncio che in autunno terremo dei congressi nei circoli vacanti. Vanno riempiti».