Il prof è praticamente l'unico nome in corsa per una consultazione irrituale tra i circoli del capoluogo che prima di Natale lo designeranno ufficialmente
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Oggi è il “grande giorno” in casa Pd, a Catanzaro. A metà pomeriggio, infatti, nel quartiere marinaro nei locali del Dopolavoro ferroviario dovrebbero essere poste in bella mostra cinque scatole, simili a una sorta di urna, in cui gli iscritti dei Circoli cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sul loro aspirante sindaco preferito ma in base a un quesito che, commentiamo noi ironicamente, suonerà più o meno in questo modo: «Di che colore è il cavallo bianco di Napoleone?». Sì, proprio così, anche se sembra una strana affermazione, ma inconfutabile, considerato come l’unico nome proposto sarà quello di Nicola Fiorita. Difficile, quindi, ci scappi la sorpresa, diciamo.
Anzi, vi è semmai la certezza che stando così le cose, si arriverà alla mozione congressuale per lo stesso prof sindaco. Fatto da noi peraltro anticipato sin dalla scorsa estate, quando ancora in parecchi giocavano a intorbidire le acque. Peccato, però, che a noi fosse noto come Fiorita venisse visto da tempo impegnato, da mesi se non forse persino da anni, a chiudere le alleanze giuste in casa Dem (anche e soprattutto garantendo il suo appoggio alle elezioni alle “persone giuste”, malgrado un atteggiamento improntato alla più assoluta riservatezza in merito) per ricevere la tanto agognata investitura.
Il referendum, sondaggio o consultazione interna, lo (o la) si chiami come si vuole, serve dunque soltanto a consumare un passaggio politico. La solita liturgia, insomma, per legittimare Fiorita fra i Democrat in ragione del fatto che non è del partito. Un disegno che hanno come ovvio capito i competitor Fabio Guerriero (il quale a prescindere da ogni smentita di circostanza ce l’ha con il prof per il mancato sostegno alle scorse Regionali) e Aldo Casalinuovo. Che non si sarebbero voluti sottoporre al parere degli iscritti appunto per i motivi appena illustrati. Meno che mai, poi, lo avrebbe voluto fare un altro stimato accademico, Valerio Donato. Il quale con noi - lo ricordiamo sempre - in un’intervista di poche settimane fa ha sostanzialmente negato qualsiasi coinvolgimento nella partita. Ma che ci continuano a riferire da più parti come invece avrebbe in realtà ascoltato con grande attenzione quanti (dando peraltro pure disponibilità) lo volessero nelle vesti di autorevole rappresentante dell’intera coalizione, ponendo però una pregiudiziale precisa per scendere in campo: l’essere da solo.
L’avere uno spazio privo di ogni “ingombro”, in sostanza. Tant’è vero che, ancora una volta i soliti rumors, danno l’attivismo nella corsa per l’ambita “nomination” di primo cittadino del centrosinistra di Guerriero alla stregua dell’azione di un apripista proprio di Donato. Ma, al di là di ogni considerazione, c'è da ribadire come tutto ciò difficilmente avrà un esito, dal momento che fra una manciata di ore a Lido e fra circa 24 ore nei locali della sede di partito di via San Nicola in pieno centro si ripeterà la medesima operazione.
In base a quanto si sa, inoltre, il segretario catanzarese dei Dem Salvatore Passafaro avrebbe anche proposto l’apertura a tutti della particolare assemblea e addirittura la trasmissione in streaming, incontrando tuttavia la ferrea opposizione di chi ritiene gli interventi qualcosa di riservato da mantenere celato. Comportamento quantomeno singolare per un Pd che in consiglio comunale fino a pochi anni orsono si batteva, curiosamente proprio insieme a Fiorita e al suo fedelissimo Gianmichele Bosco, per la ripresa e la divulgazione diretta delle sedute del civico consesso.