Il segretario provinciale del partito risponde così al parlamentare dem che aveva chiesto spiegazioni sul ritardo con cui il gruppo consiliare sta valutando l’entrata di Notarangelo. Ecco tutto quello che si sono detti e chi è intervenuto, compreso il presidente della Provincia Enzo Bruno
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Nell’epoca dei social quasi tutto si consuma online, amori e tradimenti, guerre e riconciliazioni. Non fa eccezione la politica, che però non ha ancora imparato che la rete non dimentica e prima di cliccare invio bisognerebbe contare almeno fino a 10. Cosa che non ha fatto il segretario provinciale del Pd di Catanzaro, Gianluca Cuda, che questo pomeriggio ha consigliato al “suo” deputato, Antonio Viscomi, di darsi alle regate in barca a vela come Andrea Mura dei cinquestelle (oggi cacciato dal suo gruppo parlamentare), anziché interessarsi di ciò che accade in Consiglio comunale a Catanzaro.
La lite via WhatsApp
Tutto nasce da una conversazione sul gruppo WhatsApp della direzione provinciale del Pd, dove Viscomi ha chiesto conto del ritardo con cui il gruppo consiliare dei democrat sta valutando l’ingresso del consigliere di Svolta democratica, Libero Notarangelo. Il deputato ha quindi chiesto a Cuda di esercitare il suo ruolo di segretario provinciale del partito, annunciando un intervento pubblico sulla stampa regionale qualora non fosse arrivata risposta. Uno dei primi a replicare alla sollecitazione di Viscomi pare sia stato proprio il presidente della Provincia, Enzo Bruno, principale referente politico di Cuda, ma invece di spalleggiare il suo pupillo, Bruno avrebbe caldeggiato Viscomi con un lapidario «fai bene», salvo poi, però, cancellare in fretta il messaggio.
Le repliche del gruppo
Subito dopo è arrivata la risposta di Cuda, a beneficio di tutti i membri della chat: «Antò stai lavorando troppo, sei sotto stress, fai come il deputato del M5S, vai in barca a vela…”, con tanto di emoticon sorridenti. Sulla conversazione è caduto il gelo. Senza considerare che l’ultima volta che qualcuno si è rivolto a Viscomi - professore universitario ed ex vice presidente della giunta regionale - con l’appellativo “Antò”, probabilmente era la sua tata e portava ancora i calzoni corti.
La gaffe di Cuda
Dopo pochi minuti è arrivata la reazione piccata della minoranza nel partito, con Mario Muzzì che chiede: «Gianluca ma fai sul serio???». A seguire Ernesto Palma, che al congresso provinciale fu l’unico competitor di Cuda: «Caro Gianluca trovo la tua risposta inopportuna se voleva essere scherzosa è alquanto fuori luogo».
La reazione di Viscomi
In soccorso del segretario provinciale è arrivato Maurizio Caligiuri, segretario cittadino dei democrat di Santa Maria: «Il professore Viscomi forse non conosce lo statuto del partito e le norme che regolano i gruppi consiliari. La domanda è posta alla persona sbagliata. Questa chat dovrebbe chiamarsi “I professoroni”».
Infine la controreplica di Viscomi, che non ha perso il suo aplomb accademico nonostante la provocazione: «I gruppi sono autonomi, ma credo che sia diritto del partito, nella persona del segretario provinciale, chiedere spiegazioni».
Non fa una piega. Con buona pace del simpatico Cuda.
Enrico De Girolamo